Massimo Zedda passa alla storia come il sindaco che uccise Cancioffali

Tanta delusione in città per il Carnevale scomparso e la Ratantira perduta: tolto il sorriso a tanti bambini e tanti anziani


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Massimo Zedda passerà alla storia come il sindaco che ha riqualificato il Poetto, ma anche come il sindaco che ha ucciso Cancioffali. La Cagliari Capitale della Cultura che ammazza le sue tradizioni: è evidentemente questa la politica di Sel, il partito che ha gestito il settore negli ultimi anni. Diu sicuro è davvero triste, la città di martedì grasso senza la storica sfilata dalla Ratantira, che portava in piazza migliaia di cagliaritani, regalava la gioia ai bambini, un sorriso a chi soffre. Una città che non sa più scherzare, condannata alla tristezza, quella disegnata dal centrosinistra al governo ormai da quasi cinque anni. Ed è davvero curioso che gli unici eventi siano stati organizzati dai ragazzi di Sa Domu e dall’associazione Quadrifoglio Karalis: come a dire che Gianfranco Carboni regala più allegria alla città di Massimo Zedda, che a Carnevale ha preferito l’apparizione elettorale con Gastaldi e la nuova macchina spazza rifiuti in via Garibaldi.

Però oggi la delusione è palpabile, soprattutto tra i bambini e tra gli anziani. Cancioffali era un simbolo della città, ognuno di noi lo custodisce nel suo album dei ricordi. In fondo quel pupazzo quanto costava davvero, perchè sacrificarlo sull’altare della crisi quando tante altre manifestazioni vengono autorizzate e patrocinate, pagate dal Comune? Certo, la Ratantira non era il Carnevale di Venezia o Viareggio, e neppure quello di Mamoiada. Ma a noi cagliaritani piaceva tantissimo. Ci hanno tolto pure quello, e la città non si è neppure candidata a ospitare un raduno di maschere regionali, come fa Nuoro da diversi anni. Cancioffali riposa in pace, non ti hanno fatto neppure l’autopsia. 


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