Il grande mostro Untore? Un comodo e utile prodotto di piccoli mostri

L’analisi di Gigi Sanna dopo la scoperta del coordinatore del blog Untore, che ha diffamato in maniera vergognosa, vigliacca e anonima decine di sardi. Aiutati da archeologi permalosi, funzionari della Sovrintendenza senza schiena e dai nulla “nieddu”


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di Gigi Sanna

Nella mia pagina di Facebook Aba Losi si scandalizza (e giustamente) perché ora si cerca di ‘girare la frittata’ e far apparire addirittura gli archeologi (indistintamente) vittime del mostro, il ‘letterato tenebroso’ quanto delinquente. Riporto le sue parole: ‘Forse Francesco Tabacco potrebbe fare una vignetta anche su un altro fenomeno, questa volta come dire? culinario: cioè il rigiramento della frittata! Dove quello in questione diventa magicamente un blog che diffamava principalmente gli archeologi (sic!) e dove gente che si è presa un buffettino sulla guancia diventa vittima di atrocità http://www.sardiniapost.it/…/nurnet-michela-murgia…/ .Ora io non dico che qualche archeologo poco allineato non si sia preso rimproveri: ma erano rimproveri solo perché non era abbastanza cattivo con “noi” o perché era troppo vicino a noi’. 

Non credo però che polizia e magistrati saranno d’accordo con questo tentativo di voltare la frittata. Sanno bene che l’Untore criminale da solo non esiste, né mai sarebbe potuto esistere, se non per qualche paginetta scritta di quando in quando per sfogare, nei confronti di altri, la sua depressione di fallito professionalmente, politicamente e letterariamente e di incapace di relazionarsi apertamente con un mondo che non fosse quello della sua testa. Anche il più distratto dei lettori ha capito, e non da oggi, che se questo ‘mostro’ incredibile è esistito è solo perché lo hanno creato loro. I nostri noti ‘amici’ dei club dei ‘pochi’ illuminati e dei Blog dell’odio pilotati ad arte per accrescere e tenere alto il livello dell’odio Un mostro coccolato e pompato (sapendo o non sapendo quale fosse la caratura del furfante), da anni e anni (mica è esistito solo l’Untore dell’ultimo anno! E’ quasi un decennio che insiste con nomi diversi e con compari dai nomi ugualmente sempre diversi!).

Un mostro comodo comodo, che dicesse lui con gli sberleffi e che camuffasse lui con la pornofonia l’incapacità sostanziale di altri nel replicare ‘scientificamente’ (il rischio dei MERDEN era sempre troppo, troppo alto!) e di fermare il nuovo che avanzava . Un ‘bellissimo mostro’, davvero ad ‘hoc’, un giocattolo perfetto, con pronta penna ‘letterata’ da retore consumato, che sapeva abbastanza di comunicazione spicciola ‘popolare; in grado di usare la più spinta diffamazione con il mix del linguaggio accattivante (perché spinto dalle apparenti ‘innocenti’ sghignazzate, dai peti e dalle parolacce non da salotto dello stile goliardico, tipico de is de nosu di un certo vacuo mondo aristocratico universitario). Naturalmente un lanciatore di insulti che vanno d’obbligo alle ‘matricole’, ai ‘nuovi’ e mai o quasi mai ai senatori, a meno che non si osi cantare fuori dal coro. Un mostro, un pazzo, uno psicopatico, un anonimo fantasma ma, in quanto accanito nei confronti degli ‘altri’, pur sempre da presentare e da additare come un ‘eroe’, con fascino da giustiziere; per alcuni forse un simpatico, lontano ‘compagno’ gambizzatore brigatista, in grado di sporcarsi, anche se (per opportunità di causa) nascostamente e vigliaccamente, gettando a piene mani fango in una sola ed unica direzione (tranne appunto distrarsi con qualche ‘buffettino’ per questo o per quello) da dietro il muretto. Un mostro da ‘massacro’ ripugnante, folle per l’uso del tritacarne contro il debole e del tutto incapace di difendersi, da prepotente sadico senza opposizione (anzi con applausi a lunga scadenza del mondo sub-archeologico, con incoraggiamento, neanche tanto velato, a diffamare ancora di più e sempre di più: diffamazione della cui entità dal punto di vista penale, anche con soldoni, calcoleranno certamente i magistrati). Un mostro capace di salvaguardare, con ipocrita e strumentale operazione, i presunti buoni e i presunti ‘competenti’, sempre e comunque tali, anche se palesemente incapaci, ignoranti ed imbecilli (soprattutto quelli sempre ben voluti per via dei vigliacchi ‘pizzini’).

Ma, come spesso accade per i mostri costruiti a tavolino, l’utile mostro era poi via via diventato scomodo, troppo ‘mostro’ e senza autocontrollo, in crescente delirio di potenza; aveva sollevato troppo il tiro, cambiato il suo ruolo ‘dell’unica direzione’ di lancio dello sterco, solo desideroso dell’assolutamente proibito, cioè di poter guidare e di diventare senza consenso, da umile giullare e servo cafone, un tiranno senza rivali; tanto più potenziale tiranno perché si era reso conto (ma non solo lui!) della potenza intimidatrice, della enorme possibilità, con il ‘tutti zitti altrimenti’, di condizionare con il ricatto (degli scheletri di tutti negli armadi: figurarsi poi quelli accademici!) tutto e tutti, di fare il gran burattinaio con l’uso di un semplice computer del terrore. Addirittura lusingando con falso progetto finale (l’ipocrisia ultima, ai massi livelli, per convincere gli ingenui) di voler moralizzare nella clandestinità (proprio lui il furfante fallito, davvero clandestino, ladro dei milioni pubblici!) la vita dell’Isola e di voler stabilire il livello giusto e autentico della cultura in pericolo estremo per la banda dei ‘coglioni’ (il titolo più tenue) archeosardisti, compagni di piccole e miserevoli merende frutto di sagacia di ‘triangolazioni’. Ovviamente tranne per i più cretini, resistenti sino al suicidio (o meglio sarebbe dire le cretine, al soldo di un delinquente), è stata quasi una gara per mollarlo, per non dargli più corda. Non volevano ‘sporcarsi le mani’’ neanche e soprattutto con lui, il loro ‘ora’ irriconoscibile impazzito killer (altro che accettare l’invito a sporcarsele!).

Ma chiediamoci: chi sono mai costoro dell’usa e getta? I piccoli mostri che hanno fatto, di nascosto o palesemente, di un semplice pazzo, trovabile a tutte le latitudini, un enorme mostro? Addirittura un ‘mostro’ di eroismo? Sono i mafiosi (con vari livelli) reazionari, gli epigrafisti (con varie gradazioni) della Domenica, gli archeologi tanto elucubratori quanto permalosi, gli antropologi giacobini con mitopoiesi al contrario, i fantalinguisti, gli storici nazionalisti italocentrici, i ricercatori del nulla ‘nieddu’, i rettori falliti, certi funzionari imbelli e senza schiena delle Sovrintendenze, pappagalli permanenti dell’Istituto Italiano di Storia e Protostoria, i compari della ‘compiacenza ‘scientifica’ alla Wimmer in Italia e all’estero.

Tutti costoro hanno scritto una delle pagine più vergognose (e questa storia la si vedrà, io penso, tra non molto nelle aule dei tribunali!) della storia dell’Università e della ricerca scientifica in Sardegna. Lo stesso assalto furibondo all’Università di Sassari (capeggiato da tempo, con determinazione e lucidità, dal mostro – furfante e dai suoi accoliti sempre tenuti in movimento) perché un ‘dilettante’ come me (che aveva invece tutti i titoli:forse, per gioco della sorte, anche troppi!) non parlasse di ‘scrittura’ (nuragica e non) ad alunni e docenti, non è stato altro che l’atto finale dell’uso utile del formidabile ‘prodotto’, lanciatore di sterco, per annichilire il sottoscritto ed altri ancora. Ora li vorremo vedere se, senza l’aiuto del killer e del diffamatore giornaliero, orfani del ricattatore e maestro dei piccoli ricattatori, saranno capaci di continuare nella reazione e in cosa altro di indecente (con criminali) ricorreranno per fermarci. Tanto per la cronaca: il 5 Dicembre sarò a Mogoro per una conferenza. Ospite di una struttura pubblica pagata con i soldi pubblici. A parlare di quella scrittura imponente che si è trovata, in questi ultimi due anni, nella penisola del Sinis. Coraggio, piccoli mostri creatori di grossi Mostri, scrivete, sostituitevi con coraggio al vostro Eroe macellaio e correte ad impedire che si parli di scrittura nuragica. Gridate alla Regione Sarda (che finanzia le cosiddette ‘ Unitre’) che i ciarlatani e i maghi Otelma vanno fermati. Onorate il grande ‘maestro’ di condotta e fustigatore di costumi! L’aula Magna di Sassari, pagata dai contribuenti, vale quella di Mogoro.    


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