Il Pd in confusione e gli strani dubbi su Zedda: primarie si o no?

Il segretario del Pd cagliaritano non conferma Zedda, e afferma che “le primarie sono nel dna del partito e ci sono diverse persone valide”. Perchè tutti questi dubbi del Pd verso il sindaco attuale? 


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Il Pd, a Cagliari, è un partito al bivio. A sette mesi dalle elezioni, non sa ancora se ricandiderà il sindaco uscente. Non sa ancora, ad ottobre, se farà le primarie per scegliere il candidato sindaco. Non sa ancora- ma questa non è una sua colpa- a quale partito appartiene o deciderà di appartenere l’attuale sindaco, Massimo Zedda. L’impressione è che la cocente delusione di Quartu, dove il sindaco scelto dalle primarie del Pd ha poi sbattuto il partito all’opposizione finendo espulso col cartellino rosso, stia influendo anche su Cagliari. Dove a giocarsi tutto sarà il segretario regionale Renato Soru: perdere anche Cagliari equivarrebbe a una Caporetto. La domanda alla quale il Pd deve rispondere subito è: perchè non ufficializza che Zedda è il candidato naturale? Perchè mettere dei dubbi sulla ricandidatura di un sindaco che per molti ha fatto bene in città? Vole aspettare l’esito del processo sul Lirico o i risultati di qualche sondaggio? In gioco c’è la leadership della Città Metropolitana, il partito vuole che a guidarla sia un suo esponente? 

Un passo indietro per capire potete farlo leggendo oggi Casteddu Online. Nelle interviste di Federica Lai c’è da una parte il segretario cittadino del Pd Nicola Montaldo, che afferma che “le primarie sono nel dna del Pd e rappresentano una grande possibilità del partito. Soru? Una persona che stimo, ma ci sono altre persone valide”. Risultato: Montaldo non ha mai nascosto di volere le primarie e non è affatto certo che ricandidare Zedda porti alla vittoria. Se non è una bocciatura di Zedda poco ci manca. Perchè è alquanto strano che il segretario cittadino del Pd a otto mesi alle elezioni parli di altre persone valide e non di una ricandidatura certa di Zedda.

Invece Fabrizio Rodin, vice capogruppo in consiglio comunale del Pd, afferma che “Soru non si candiderà mai e Barbara Argiolas  non potrebbe mai correre da sindaco contro Zedda”. Un “contro” che non si capisce, è piena la storia di assessori importanti che poi diventano sindaci. Un ottimo candidato, ad esempio, potrebbe essere anche Mauro Coni. Però la confusione del Pd è evidente: le primarie si faranno solo se qualcuno le chiede. E qualcuno le chiederà. Però, Zedda deve sciogliere il rebus: entra nel Pd, si o no? Forse è questo che il partito sta davvero aspettando. Il Pd smentisce che esista un accordo per candidare Zedda alle prossime politiche nazionali. Allora perchè non fa una conferenza stampa per ufficializzare che il candidato è Zedda? La giunta è stata alla fine lottizzata con uomini vicini al Pd, dare mezzo assessorato a Yuri Marcialis che già ha uno stipendio in Regione è stata una mossa discutibile con la quale il sindaco ha di fatto implorato il Pd di ricandidarlo senza primarie. Eppure, neanche questo è bastato a Zedda per essere certo di evitare la roulette primarie. In qualsiasi altra grande città, sarebbe già stato confermato. Con nomi come Roberto Murru, Piero Comandini, Davide Carta, che restano sullo sfondo. Chiarezza, please: siamo ad ottobre. Perchè tutti questi dubbi su Zedda? Quanto devono aspettare gli elettori del Pd per sapere? Per favore, non parlate in politichese.


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