Zedda, Massidda, Casu, Lobina: primo poker sul tavolo dei sindaci

I quattro candidati più probabili alle prossime elezioni comunali a Cagliari. La grande novità è Paolo Casu, che potrebbe guidare un altro polo civico. Centrodestra e centrosinistra potrebbero correre divisi


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Primo poker sul tavolo elettorale: Massimo Zedda, Piergiorgio Massidda, Paolo Casu, Enrico Lobina. Sono al momento i 4 candidati a sindaco possibili per le prossime elezioni comunali del 2016, in una campagna elettorale ancora soporifera ma con grandi manovre sottotraccia. La grande novità è proprio Paolo Casu: stando agli ultimi rumors, il candidato “senza padrini e padroni” potrebbe guidare un altro grande polo civico, con liste in tutti i quartieri. Una vera e propria sfida ai partiti e ai potentati cagliaritani, Casu potrebbe diventare il “grillino” (nel senso dell’antipolitica) con il quale le coalizioni maggiori dovranno fare i conti.

Ma vediamo gli scenari aperti. Anche grazie alla vicinanza al Pd, Massimo Zedda va verso una quasi certa ricandidatura senza le primarie. Salvo sorprese. Il sindaco viene dato in risalita: Zedda sta diventando sempre più popolare, la legge della comunicazione che lo vede sempre nominato, sempre in home page sui giornali online, lo avvicina alla gente. Dalla sua potrà contare i buoni risultati delle opere pubbliche che verranno inaugurate nei prossimi mesi, dal Poetto a via Garibaldi, dal Corso alla piazza San Michele del contestatissimo muro. 

Ma il dato vero politico è un altro: centrosinistra e centrodestra andranno spaccati alle urne. In gioco ci sarà infatti anche “Cagliari città capitale”, il grande laboratorio di Enrico Lobina che sta formando una vera e propria coalizione di sinistra alternativa a Zedda, che si radicherà principalmente nei quartieri popolari, su tutti Is Mirrionis. Lobina potrebbe essere il candidato sindaco, con sparring partner come Claudia Zuncheddu e Franco Meloni. Per attirare tutti i delusi della sinistra, rosicchiando un po’ di voti a Zedda al primo turno.

Spaccato anche il centrodestra. Qui chi sembra più in ritardo è proprio Forza Italia, che non ha preso alcuna decisione nè sulle primarie bocciate da Berlusconi nè sul candidato sindaco. Il favorito resta Giuseppe Farris, ma la sua rovinosa sconfitta al secondo turno delle provinciali di qualche anno fa (quando l’ago della bilancia fu proprio il rivale Massidda) non convince tutti, e potrebbe portare Berlusconi verso la scelta di un candidato non politico. E qui resta in pista l’ipotesi Alberto Bertolotti.

Poi c’è Piergiorgio Massidda: l’ex presidente del porto non è ancora in campo, ma è come se lo fosse. Ha lanciato il suo blog, una delle sue liste civiche potrebbe chiamarsi proprio “Massidda sindaco”. Sarà un polo civico lontano dai partiti, temutissimo da Forza Italia perchè c’è anche la possibilità del voto disgiunto: chi vota un candidato forzista potrebbe votare Massidda sindaco, non è un’ipotesi da trascurare. Così come potrebbero farlo molti elettori storici del centrosinistra, se si ritrovassero nel progetto Massidda che punta deciso verso un grande rilancio dell’occupazione a Cagliari.

Le incognite. Su tutte il Movimento 5 Stelle, ancora al punto zero. Sarà in campo o no, si riusciranno a ripianare i contrasti interni che in Sardegna stanno dilaniando il Movimento? E se si, azzeccherà il candidato sindaco, magari puntando su una donna? E se i sovranisti di Maninchedda non determineranno certamente da soli l’esito delle prossime comunali, visti i pochi voti presi alle ultime regionali, il partito più in crisi è nettamente Sel che va verso lo scioglimento. Per questo potrebbe nascere, secondo voci insistenti, anche la lista “Zedda sindaco”. Che accoglierebbe non solo i transfughi di Sel, ma anche il gruppo che faceva capo alla lista “Meglio di prima non ci basta” di Petrucci.  E Cambiavento? I Riformatori, per l’ennesima volta, dovranno decidere con calma da che parte stare.