Il sindaco Zedda ora querela i cagliaritani che perdono il lavoro

Sindaco Zedda, ci ripensi: non può passare alla storia come il primo sindaco che querela cittadini che perdono il lavoro. Un sindaco di sinistra, deve tendere la mano a chi è in difficoltà: la storia del distributore di via Cadello fa discutere


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Signor sindaco, ci ripensi. Non è giusto querelare chi ha perso il lavoro. Anche se avessero sbagliato, si tratta di 4 famiglie che si troveranno senza uno stipendio. La storia è quella del distributore di via Cadello. Cosa è accaduto? Sia Casteddu Online che l’Unione Sarda, ieri, hanno pubblicato la protesta dei gestori, che hanno esposto uno striscione di rabbia nei confronti dell’amministrazione comunale. Uno dei tanti striscioni appesi tra via Cadello e Pirri, dove i commercianti si sentono traditi e isolati. Il sindaco Zedda, nervosissimo, ha risposto sulla sua pagina Fb affermando: “Troverete qua sotto la sentenza della Corte di Cassazione che conferma la sentenza della Corte d’Appello che imponeva agli autori dello striscione lo sfratto sin dal 2011 per motivi che naturalmente non hanno niente a che fare con me, con l’assessore Mauro Coni o più in generale con l’Amministrazione comunale. La misura, però, è colma e abbiamo quindi deciso di adire le vie legali disponendo una querela per diffamazione”. Sindaco, lei non è un privato: lei deve tendere la mano a chi è in difficoltà. Non ci sono precari di serie A e di serie B. Un altro, al suo posto, sarebbe andato a incontrarli. Sono stati sfrattati? Paghino le loro colpe nelle sedi opportune, ma questa non è campagna elettorale, sono problemi veri. Accanto a quel distributore c’è anche un hotel che sta mandando a casa i lavoratori, non è colpa del Comune, ma una parola di conforto non guasterebbe. 

Sindaco, ci scusi: era questa la Cagliari di “Ora tocca a noi”? Ci spieghi: le proteste dei commercianti si affrontano con le denunce? Lei è il  primo cittadino, ha il dovere di dialogare e trovare soluzioni, prima di tutto al problema del lavoro. Siamo nell’era del confronto social, esiste la stampa libera, ma non è querelando i suoi concittadini che manifestano dissenso verso i troppi cantieri aperti che si risolvono i contenziosi. Almeno, questo è il nostro parere: è un suo diritto, ma vuole davvero dividere questa città? Lei è un sindaco di sinistra, dovrebbe essere solidale nei confronti di chi perde il lavoro. Sel, il suo partito, fa della lotta al precariato una bandiera. Anche chi viene sfrattato, fatte salve le sue colpe, ha il diritto di esprimere le sue ragioni. In questo caso lo sfratto riguarda una compagnia che opera nel campo della benzina, ma  a rimetterci sono cagliaritani come lei, come noi. Il dialogo, sa, è sempre un’arma migliore della repressione. Guardi la sua pagina Fb: è piena di proteste, di cittadini che la contestano, non soltanto di fan. Sindaco, una città come Cagliari non la si governa “con la pancia”, con scene passate alla storia della sua legislatura come il rimprovero alla professoressa del Siotto. Sindaco, questa città ha bisogno di risposte. Di speranza. Di posti di lavoro. Di opportunità. Di finanziamenti europei. Di bandi per i giovani. Sindaco, lei è stato votato per il cambiamento, per rendere più bella la città:  non è mai accaduto che il primo cittadino di Cagliari denunci famiglie che perdono il lavoro.  Sindaco, lei dovrebbe unire e non dividere, soprattutto in tempi di crisi. Deve fare parlare di sè per le belle opere, non deve convincere il Pd a scegliere un altro candidato sindaco. Sindaco, il commercio a Cagliari è allo stremo. La rotatoria davanti a Globomoda, lo ammetta, non è certo bastata a risolvere i problemi del settore. E non basteranno le nuove case di via dei Valenzani, con un anno di cantieri aperti, a risolvere il problema dell’urbanistica a Cagliari. Sindaco, chi perde il lavoro ha sempre e comunque il diritto a manifestare: ce lo ha insegnato il comunismo, quello delle proteste di piazza, “E’ squallido come di nuovo questa amministrazione sia accusata per la chiusura di attività private con motivazioni pretestuose da parte di gestori che avevano già problemi legati alla loro impresa”, si legge nel comunicato del Comune: sindaco, questa non è una comunicazione di sinistra. Stiamo parlando di famiglie che non avranno più uno stipendio. Sindaco, se lei denuncia chi perde il lavoro regala in un secondo questa città al centrodestra. 


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