Poetto e Marina, due docce gelate in 12 ore per il sindaco Zedda

Il siluro della Barracciu; “Non c’è alcuna proroga per le concessioni al Poetto sino al 2020”, operatori nel caos. Il Tar sulla movida alla Marina dà ragione agli abitanti. Il sindaco Zedda torna nella bufera 


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Poetto, Lirico, Marina: il sindaco Massimo Zedda torna sulla bufera su tre fronti. In sole 12 ore riceve due docce congelate. La prima è il siluro del sottosegretario Barracciu: incredibile ma vero, nel Pul adottato dal Comune si rischia la beffa per gli operatori del Poetto. “Non ci risulta alcuna proroga delle concessioni sino al 2020”, ha detto la Barracciu di fronte a un esterrefatto assessore Paolo Frau all’assemblea del Pd. E i titolari dei chioschi, sostenuti da Alberto Bertolotti neo leader dell’Ascom, sono in rivolta: rischiano di vanificare investimenti milionari. di smontare e rimontare ancora una volta senza garanzie. L’entourage di Zedda precisa che “ci sono le linee guida della Regione”, ma il Pul sembra un castello costruito davvero sulla sabbia. Il centrosinistra lo aveva applaudito come lo strumento che finalmente avrebbe regolamentato per sempre le concessioni nella spiaggia degli abusi edilizi, ma qualche tassello ancora non quadra. Non un tassello qualsiasi: le concessioni. E ad affermarlo non è un iscritto di via Puccini ma un sottosegretario del governo, che fa parte dello stesso principale partito che sostiene la giunta Zedda. In realtà i rapporti  tra il sindaco e il Pd sono tornati sotto zero, perché sul Lirico non si è arrivati a una decisione comune sul nome del Sovrintendente, qualcuno avrebbe preferito la riconferma di Meli.

Il sindaco ultimamente particolarmente ironico e satirico sempre a reti unificate (sui canali del gruppo Zuncheddu) perde intanto il sorriso sulla vicenda della movida cagliaritana. La decisione del Tar emersa oggi sulla vicenda dei locali della Marina è emblematica: hanno vinto i residenti, il Comune è nettamente in ritardo sul piano acustico. E ad essere in difficoltà ora sono altri commercianti, i titolari dei locali della Marina, che sono in regola ma rischiano il caos oltre alle polemiche con gli abitanti. La Cagliari di Zedda non è a misura di commerciante: lo dimostra anche il cartello di via Sassari col quale la storica ortolana ha chiuso il suo negozio scrivendo “Grazie Zedda, sei riuscito dove neanche Equitalia era arrivata”.   Poi c’è l’emergenza dei parcheggiatori abusivi: dopo avere affermato per anni che non rappresentava un problema, perché gli atti delinquenziali compiuti da stranieri non erano tanti, ora Zedda fa marcia indietro e chiede più controlli. Vito Biolchini scrive sul suo blog: “La risposta di Zedda e del centrosinistra invece qual è? Silenzio. E controlli delle forze dell’ordine. Per risolvere che cosa, non si sa. Peccato però che quando a Cagliari governava la destra e ogni tanto i vigili facevano una retata di ambulanti senegalesi nel Largo Carlo Felice, tutta la sinistra cagliaritana (istituzionale e non) giustamente si indignava e gridava allo scandalo, e chiedeva azioni concrete di integrazione. Oggi il sindaco Zedda quei raid li invoca, e la sinistra che sta nei partiti tace. Perché l’ipocrisia è spesso il suo tratto distintivo. Affrontando il problema unicamente sollecitando l’intervento delle forze dell’ordine contro i parcheggiatori senegalesi, Zedda (che ieri sulla Nuova Sardegna straparlava di Europa, di Tsipras, di Quirinale…) probabilmente pensa in questo modo di ingraziarsi l’elettorato moderato e di destra in vista delle elezioni dell’anno prossimo. Perché fa così? Teme forse che a sinistra non lo voti più nessuno? Chissà”. Nel frattempo Farris e Massidda gongolano:qualcuno continua a farsi male da solo. E al Pd non resterà altro che mettere un candidato forte alle primarie. 


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