Incendi e alluvioni, in Sardegna è ancora morte: di chi sono le colpe?

Viaggio tra i perchè del disastro Cleopatra: ben pochi Comuni pensano davvero ai rischi idrogeoligici, e migliaia di persone dormono senza sapere se il giorno dopo ritroveranno la loro casa. E i nostri politici comprano Montblanc, Rolex, maialetti e matrimoni


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Oggi moltissime scuole resteranno chiuse in Sardegna e sarà una giornata di immenso lutto.  In estate la nostra isola era stata colpita al cuore dagli incendi, in autunno alle prime piogge arriva il disastro: vivere qui sta diventando ad handicap. Di fronte alla bellezza dei nostri paesaggi bisogna sempre guardare verso l’alto, per vedere quale minaccia arriva.  Tutto era cominciato con la mareggiata di Frutti d’Oro e del Poetto, niente in confronto al vero dramma di Olbia, Torpè Uras e Oliena. Nove vite spezzate solo per colpa di una perturbazione, per quanto violenta che sia stata. Chiarissimo invece che le colpe siano dell’uomo, che il rischio idrogeologico sia stato ampiamente sottovalutato e che assurdo sia pensare di alleggerire i vincoli sulle nostre coste e sui nostri fiumi. Qui stiamo parlando di migliaia di persone che in Sardegna vanno a letto senza sapere se la mattina dopo ritroveranno la loro casa: è successo a Capoterra e Assemini tante volte come a Pirri, lo stesso dramma che oggi si vive soprattutto in Gallura.

Ma ad uccidere non sono state solo le bombe d’acqua e la “piena millenaria” raccontata da Cappellacci. Qui è l’uomo che col cemento sbagliato va a uccidere altri uomini. Perché quando in certe zone,soprattutto quelle ricche, si costruiscono i piani urbanistici, si pensa soltanto a difendere gli affari dei grandi impresari di turno. Gli appelli degli ambientalisti restano inascoltati. Pensate che ben pochi Puc sardi, anche a cominciare da quello di Cagliari, sono stati adeguati al Pai, piano contro i rischi idrogeologici. E quando la prevenzione invece bussa alla porta, come nel caso dei pennelli anti erosione di Frutti d’0ro, si rivela un gigantesco flop. In Sardegna si continua a morire, il ciclone ha ancora una volta messo a nudo le colpe dei nostri politici. Ora saranno i sardi a decidere chi e quando verrà spazzato via. Tanto si sono già presi i Rolex, le Montblanc, i maialetti e i matrimoni coi nostri soldi.


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