Rino di Cagliari, 64enne senza lavoro: “Chiude il centro di solidarietà? Ho già prenotato una panchina”

Ha 64 anni Rino Loddo, e da sette vive nel centro di Solidarietà di viale Sant’Ignazio: “Arriva l’autunno, poi sarà inverno, la legge ci tutela ma il Comune se ne frega. Qui siamo stati costretti pure a lavare scale e androni senza assicurazione, il futuro è nerissimo”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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Racconta di essere stato “per anni” a capo di una ditta specializzata in “manutenzioni elettriche e idrauliche”, Rino Loddo. Sessantaquattro anni, la sua vita va a sfaldarsi, pian piano: “Euro permettendo, sono finito qui”. Cioè, fallimento. E un tetto garantito nella struttura di viale Sant’Ignazio, proprio quella che entro fine settembre dovrà essere sgomberata. “So già dove andrò, nella panchina qui fuori, la numero tre”, dice, con un filo di amarissima ironia, il 64enne. “Non lo immaginavo così il mio futuro, perché dal Comune non arriva un minimo di solidarietà nei nostri confronti? Fanno progetti per conto loro, poi ce li presentano ma fanno davvero schifo”.
Quali progetti? Rino fa un esempio: “Vivere in una stanzetta di un metro per due con un bagnetto, non è certo dignitoso. Qui ci vivo, l’importante è avere un tetto sopra la testa. È quasi autunno, arriverà anche l’inverno, per legge non dobbiamo stare in strada, ma sembra che qualcuno queste leggi non le abbia lette”. Confida di aver chiesto aiuto più di una volta al Comune: “Sono ancora qui, mai nessuna assistenza. Anzi, ci hanno fatto lavorare senza assicurazioni, facendoci pulire scale, androni e camere mentre prima venivano otto persone che svolgevano le pulizie. Vedo il futuro, non solo per me, nero”.