Regionali, norme anti-sindaco in arrivo? Deiana: “I consiglieri hanno paura”

“Non ci credo, naturalmente, che ci siano idee così balzane in giro perché sarebbe come dire: faccio una legge elettorale che prevede la candidabilità dei soli consiglieri regionali uscenti. E sarebbe il simulacro della paura e del terrore”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Nel 2019 si voterà per le regionali. E un rumor anima il dibattito politico. Una legge che vieterebbe ai sindaci di candidarsi al Consiglio regionale. Per ora solo una voce. Ma tanto basta a spingere Emilaino Deiana, presidente dell’Anci Sardegna, ha scrivere un lungo post su facebook, critico contro il provvedimento.

Parte da una notizia: il Presidente nazionale di Anci Antonio Decaro ha ricordato che per una Legge, la 361 del 1957, i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20mila abitanti non possono essere eletti alla carica di senatore o deputato. “Poi oggi mi arrivano rumors, boatos, ciàvani alle quali, naturalmente non ho creduto, secondo le quali in Sardegna si vorrebbe fare la stessa cosa andando anche oltre le previsioni statutarie”, scrive nella propria pagina facebook Emiliano Deiana, presidente sardo Anci, “cioè si starebbe pensando – ma io non ci credo – a fare delle norme anti-sindaci anche per concorrere alla carica di consigliere regionale.

Non ci credo, naturalmente, che ci siano idee così balzane in giro perché sarebbe come dire: faccio una legge elettorale che prevede la candidabilità dei soli consiglieri regionali uscenti. E sarebbe il simulacro della paura e del terrore. Il miglior viatico per far nascere – per davvero – il fantomatico Partito dei Sindaci. E allora? Chi ha paura dei sindaci? E perché?

Io, che sono come San Tommaso, non credo ci siano – fuori o dentro i partiti; fuori o dentro il Consiglio Regionale – persone politiche che hanno paura dei sindaci.

Però se questi rumors, questi boatos, queste ciàvani fossero suffragati da atti ufficiali sarei costretto a ricredermi. Mi si costringerebbe a pensare che si abbia paura della competizione e che si vorrebbe confezionare una legge elettorale di un solo articolo magari coi nomi scolpiti nel bronzo dei prossimi consiglieri regionali.

Ma siccome, come detto, non credo ai boatos mi vedo costretto – come dire? – a valutare come presagio le parole del presidente Decaro.

I sindaci hanno molte fatiche, molte insufficienze. Fanno molti errori perché fanno molte cose. Non sono eroi. Sono una parte della Repubblica. La parte più esposta della Repubblica. Una parte che andrebbe trattata con cura, con attenzione, con scrupolo.

Invece si preferisce demonizzare, delegittimare anche sulle questioni relative al maltempo.

Qualcuno – ma io non ci credo – vorrebbe pure inibirgli la possibilità del cursus honorum; magari qualcuno che nel cursus honorum ha saltato i passaggi elementari nei livelli più bassi delle “finte” gerarchie: i consigli comunali.

Forse perché avrebbero delle difficoltà anche ad amministrare il più semplice dei condomìni senza condòmini”.


In questo articolo: