Quartu, scoppia il caos delle scuole-cantiere: “Mio figlio diabetico di 5 anni costretto a svegliarsi all’alba”

Lavori urgenti in vari istituti proprio all’inizio dell’anno scolastico. La denuncia di una madre, Natascia Sarritzu: “La scuola Ugo Foscolo per 4 mesi sarà un cantiere, faccio la badante e mio marito è pescatore, il nostro piccolo Nikolas dovrà svegliarsi quando è ancora buio per poter frequentare in via Monsignor Angioni. Così si rispettano i diritti di un bimbo malato? Il Comune non garantisce nemmeno lo scuolabus”. Anche voi state vivendo situazioni simili? Raccontatecele


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A Quartu scoppia una nuova grana, e stavolta è il turno dell’edilizia scolastica. I lavori negli edifici dovrebbero partire a breve, nonostante, come hanno già denunciato vari genitori a Cagliari Online, “avessero promesso di farli durante l’estate”. Come nel caso della scuola primaria “Ugo Foscolo”. Ieri c’è stata una riunione tra i genitori degli alunni e i piani alti della scuola: “Ci è stato detto che, dopo le prime tre settimane, arriveranno quattro mesi di lavori, e tutti i piccoli saranno trasferiti in una struttura che si trova in via Monsignor Angioni”, spiega Natascia Sarritzu. 40 anni, fa la badante, e il marito è pescatore. Il loro piccolo Nikolas, di appena 5 anni, è diabetico: “La mattina deve fare l’insulina, sarò costretta a svegliarlo alle sei del mattino per riuscire, con i pullman, a poterlo accompagnare a scuola in orario. Ma è un’assurdità, e cosa ancora più grave, è comunque un danno nei confronti di mio figlio, che usufruisce della Legge 104”.
Abita in via Paganini, mamma Natascia: “Da casa alla scuola ‘Ugo Foscolo’ impiego cinque minuti a piedi. Non ho l’automobile e arrivare sino alla zona del cimitero sarà un’impresa. Mi sono informata al Comune, non c’è nessun scuolabus disponibile. L’unico, infatti, fa un giro di un certo tipo per arrivare sino a Flumini. Avevo scelto la ‘Ugo Foscolo’ per comodità e necessità, se mio figlio dovesse sentirsi male potrei raggiungerlo in tempi rapidissimi. Per me sarà un doppio peso”, dice, arrabbiata, la 40enne, “sia per il fatto di doverlo svegliare molto presto sia perché comunque dovrò pagare l’abbonamento mensile al pullman”.