Quartu, randagi feroci in giardino: disabile barricata in casa da oltre 10 ore

A nulla son servite le chiamate alla polizia municipale quartese e l’intervento di un veterinario: i due cani si aggirano ancora minacciosi attorno a casa sua. E J.A. 23enne, con problemi di deambulazione. È chiusa nella propria abitazione da stamattina:  ha paura per lei e per le proprie cagnoline


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Si è svegliata stamattina a causa delle lamentele delle proprie cagnoline, un pastore tedesco e un dalmata, entrambe in calore, aggredite e ferite da due cani randagi, nella zona di Sa Funtanedda a Quartu. A nulla son servite le chiamate alla polizia municipale quartese e l’intervento di un veterinario: i due cani si aggirano ancora minacciosi attorno a casa sua. E J.A. 23enne quartese, con problemi di deambulazione. È chiusa in casa da stamattina:  ha paura per lei e per le proprie cagnoline.

Tutto parte stamattina verso le 10: 30 quando J. A. viene stata svegliata dai suoi due cani (entrambe femmine e in calore) che abbaiavano, ringhiavano e si azzuffavano con altri due randagi (uno dei quali un rottweiler).

“Essendo io disabile e in quel momento sola in casa”, spiega la giovane, “ho chiamato i miei cani e li ho fatti entrare dentro casa. Il dalmata è stato ferito e a me è preso un tremore. Non riuscivo a tranquillizzarmi. Ho chiamato la polizia municipale alle 12:40 spiegando loro la situazione e sottolineando il fatto che io fossi una disabile sola, barricata in casa con cani feriti. Loro mi hanno detto che non potevano farci niente, perché non c’erano macchine a disposizione, ma quando ho insistito dicendo che nessun parente poteva venire ad aiutarmi e che volevo un aiuto da loro, il poliziotto ha detto che avrebbe passato il mio caso al comando, invitando a richiamare verso le 15, qualora non si fosse avvicinato nessuno entro quell’ora”.

Ma nessuno si è fatto vivo. E arrivano le 17 coi randagi sono ancora nel terreno dell’abitazione della ragazza. “Non è venuto nessuno e nel frattempo io non ho fatto uscire i cani”, prosegue J. A. “e  18 ho richiamato la polizia municipale dicendo che già avevo chiamato stamattina e gli ho raccontato tutta la storia e gli ho detto anche che c’erano ancora i cani fuori e i miei volevano uscire per fare i bisogni e io ero ancora sola e avevo paura. Loro mi hanno risposto che non potevano farci niente e che comunque anche questa volta avrebbero passato il caso al comandante e mi hanno detto di richiamare dopo 15 minuti. Io dopo 20 minuti gli ho chiamati e non mi hanno risposto. Ho chiamato tre volte a distanza di 10 minuti l’una dall’altra e non mi hanno mai risposto. Alla fine mi sono scocciata e ho chiamato i carabinieri”.

I carabinieri mandano un veterinario della Asl. Ma questo, dopo qualche tentativo, “ha detto che comunque non avrebbe potuto far prendere i cani perché scappano dall’uomo e che dovevo tenere i miei cani dentro e se dovevano fare i bisogni dovevo mettere il collare, fargli fare i bisogni e poi riportarli subito dentro. Ora mi chiedo, ma è possibile che una persona disabile non venga aiutata e lasciata così allo sbaraglio?”, domanda la giovane.

I randagi aggressivi ancora si aggirano a Sa Funtanedda. E J. A. è ancora dentro casa con le sue cagnoline che si leccano le ferite e aspetta che qualcuno, a Quartu, la liberi.


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