Quando vedrò Coly con una zanzara nello zigomo, sarà frattura per lui

L’analisi semiseria di Nino Nonnis sul Cagliari e sul grave infortunio di Dessena  


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Dopo il primo tempo ho detto a mio figlio “Vediamo se questi reggono”. Invece abbiamo ceduto noi. Abbiamo concesso troppi spazi, dimenticando la coralità raggiunta nelle ultime due domeniche. Non voglio accampare scuse, abbiamo perso e basta. Abbiamo giocato male, come se fossimo stanchi anche mentalmente. Non abbiamo finalizzato mai e anche Storari si è unito alla capitolazione generale, dopo averla ritardata. Però, anche in chiave futura, qualche appunto voglio muoverlo, da tifoso, da sportivo, da spettatore, da abbonato SKY che paga per vedere sport. Già a La Spezia si era visto un tentativo di mettere la partita sulla bagarre. Ieri c’è stato un superamento studiato dei toni. Continue entrate a scivoloni, a piedi uniti, piedi a martello, compreso, per non essere ripetitivi un piede a basetta. L’arbitro ha detto “Vediamo dove vogliono arrivare”. Sono andati avanti infatti perché glielo ha permesso. Sino all’entrata su Dessena, un collega, che ha terminato il campionato anzi tempo. Poco importa che mirasse al pallone, che lo abbia colpito, se poi, col piede a martello gli hai fratturato una gamba. Subito ha indicato il pallone per dire che l’aveva colpito. Neanche una piccolo accenno di preoccupazione pur di non ammettere il fallo. Voleva evitare l’ammonizione. Sarà incapace quell’arbitro, ma sapeva della diretta televisiva, e l’ha ammonito. L’espulsione? Per non passare da razzista ha mandato via Rastelli. Ho protestato vistosamente anch’io, ma per fortuan il segnale SKY è rimasto. Già che c’erano hanno completato il piano tattico: a ogni entrata nostra si buttavano a terra con urla di dolore e richieste d’aiuto, per pareggiare le colpe del fallo su Dessena. Come dire: adesso siamo pari. L’arbitro e gli altri suoi colleghi nel mentre stavano attenti ai fuorigioco. Va ben che siamo i primi, i più forti anche nelle statistiche, ma lasciateci perdere ogni tanto per nostro demerito tecnico, senza punire anche noi sportivi. Voglio esagerare, fossi stato lo sceicco di Mamarranca avrei ritirato la squadra, senza polemica. Ci vediamo domenica prossima, oggi non è aria. Secondo me c’era il dolo, non la casualità di un episodio, hanno imbastito un piano di guerra fisico. Ripeto: nessun alibi, abbiamo giocato male, con sufficienza, però dopo due entrate sgangherate li avrei convocati e avvertiti. Quando vedrò l’arbitro o quel giocatore del Brescia che è entrato sul pallone, con una zanzara sullo zigomo, gliela ucciderò con un bel cazzotto, centrando in pieno la zanzara: frattura dello zigomo. Succede, non lo potrò evitare. E se la moglie protesta la farò spesare de mala manera. La partita? Ma chi se ne frega.

 


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