Prove di Natale in via Manno e Garibaldi: “Pienone? 30 anni fa, oggi quattro gatti”

A cinque settimane dal giorno più magico dell’anno in tanti affollano le vie cagliaritane dello shopping totalmente riqualificate dal Comune. “Negli anni ’90 era quasi impossibile camminare, in confronto oggi sono quattro gatti”


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Di Paolo Rapeanu

Cagliari si prepara a “immergersi” nel periodo natalizio. I vari mercatini in puro stile “nordico” devono ancora essere imbastiti, in vari punti della città – e a Pirri – dal Comune. Nel frattempo, i negozi si attrezzano: palline e lucine colorate, le classiche scritte di auguri sulle vetrine. È già Natale, insomma. Ma non per tutti i cagliaritani: almeno, non per quelli – tra i lettori di Cagliari Online – che mettono a confronto il 2017 con i primi anni ’90. E, nonostante il nostro tg mostri un afflusso di persone molto superiore rispetto alle altre sere del mese di novembre, c’è chi è pronto a rivangare il passato. “Trenta anni fa era quasi impossibile camminare. Oggi? Volendo fare un paragone, sono quattro gatti”
Il fiume di gente? Risale agli anni Ottanta, quando si camminava a stento”, scrive Antonella Pintus. Per Carla Pilia, le tante persone in giro tra via Manno e via Garibaldi “sono quattro gatti”. Dany Dani: “Ma ne avete mai visto gente in via Garibaldi e via Manno? Questi son 2 gatti a passeggio”. Altro lettore di Cagliari Online è Davide Bibita: “Penso che gente nelle vie del centro non ne avete mai visto.  Ma se non c’era nessuno”. Marta Pusceddu: “Vedo più gente nei ristoranti”. Alessandro Palmieri: “Pochi in giro e senza buste”. C’è poi il lettore che ha il profilo “in comune”, Paolo Uda Daniela Piras: “Non vedo troppa gente in giro”. Ma c’è anche chi esprime soddisfazione sulle presenze. “A me sembra che via Manno e via Garibaldi siano abbastanza popolate per essere a metà novembre. Quando c’era una fiumana di gente si era nel periodo natalizio e non c’erano ancora i centri commerciali. Forse molti sono nostalgici di quei tempi brutti, quando c’era anche poca scelta per i regali, era prendere o lasciare”, sostiene Ermelinda Enne. Osservazione simile a quella di Francesca Medda, che sceglie di risolvere tutto in quattro parole: “Era pieno di gente”.


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