“I premi-patacca di Cagliari nello sport, Zedda esulta per un primato borrone”

L’attacco del consigliere Raffaele Onnis: “La giunta Zedda esulta per premi sullo sport che non hanno importanza, mentre tanti impianti sportivi non sono a norma e le società sono nel caos”


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di Raffaele Onnis, consigliere comunale Riformatori

Sono convinto che Cagliari potrebbe essere la “capitale mondiale dello sport”…

Detto questo, per un’amministrazione come quella di Cagliari vantarsi di un titolo, assegnato da ACES, società privata, che non ha alcun legame organico con l’Unione europea, come se avessimo vinto il mondiale di calcio, è per me ridicolo e deplorevole.

https://it.wikipedia.org/wiki/Capitale_europea_dello_sport

Sono due anni che si assiste al balletto di paroloni Capitale/Città Europea dello Sport etc che ingenerano negli ignari cagliaritani illusione, confusione e, perché no, tanto entusiasmo!

Non so quanti soldi siano stati spesi dal comune  su quest’argomento, per video e cartellonistica pubblicitaria ed a che pro, se non quello di cercare consenso (spot elettorali) celato sotto mentite spoglie, facendo passare per straordinario un riconoscimento che di fatto lo è solo nel nome…

Per fare un po’ di CHIAREZZA:

ACES ogni anno assegna diversi titoli:

• “Capitale Europea dello Sport”  si possono candidare al titolo le 27 capitali nazionali dei Paesi dell’Unione europea e le città con almeno 500.000 abitanti.  Sono poche quelle che si candidano e Cagliari NON avendo le caratteristiche NON è certamente tra queste, la “capitale” del 2017 è Marsiglia.

• “Città”, “Villa” e “Comunità” Europea dello Sport per le città e paesi con minore popolazione. Cagliari rientra per numero di abitanti nella categoria “Città”.

Questi titoli vengono assegnati selezionando i vincitori SOLO ed ESCLUSIVAMENTE tra chi decide di iscriversi al concorso, al quale si accede versando una quota per la partecipazione e pagando tutte le spese di viaggio soggiorno (vitto/alloggio/trasferimenti) della commissione di 5 soggetti che fanno il sopralluogo nella città, alle quali si aggiungono le eventuali spese per i viaggi istituzionali dei rappresentanti comunali.

https://www.acesitalia.eu/come-candidarsi/per-l-anno-2018

In Italia, nel 2016 per il 2017, si sono iscritte a partecipare SETTE CITTA’:

Forlì, Cagliari, San Benedetto del Tronto, Vicenza, Foligno, Pesaro e Aosta

https://www.acesitalia.eu/news/55-candidature-2017-il-report-delle-visite-di-aces-italia-ai-municipi-candidati

Delle sette quattro sono state subito insignite col titolo da noi TANTO DECANTATO per due anni di                                       “Città Europee dello Sport 2017 ITALIANE”: Aosta, Cagliari, Pesaro e Vicenza.

A Ottobre è stata nominata la città Europea dello sport PER L’ITALIA che andrà a “competere” con le altre città Europee degli altri paesi.

Su 28 paesi dell’UE solo 11 hanno avuto 1 città partecipante, l’Italia ben 4…

nel link seguente sono pubblicate le poche città che pagando hanno partecipato e sono state nominate tutte Città Europee dello Sport…

http://aceseurope.eu/european-cities-of-sport/   

per l’Italia Aosta, Cagliari, Pesaro, Vicenza, Romania Bacau, Slovacchia – Banská Bystrica, Inghilterra – Bristol, Portogallo – Gondomar, Lettonia – Jūrmala, Svizzera – La Chaux de Fonds, Spagna – Mollet del Vallès, Paesi Bassi – Noordwijk, Rep. Ceca – Olomouc, Belgio – Ostenda, Bulgaria – Stara Zagora.

Adesso, non me ne vogliano le altre concorrenti, ma (detto alla casteddaia) esultare per questo risultato equivale ad esultare per un vero e proprio autentico BORRONE.

In mezzo a questo clima giulivo, all’inizio della mia esperienza consiliare, ho denunciato pubblicamente il mio disappunto in una conferenza stampa dal titolo “Cagliari capitale del DISASTRO nella gestione dello sport”  e rimango convinto del fatto che la gestione dello sport in città sia aleatoria. Questo l’ho ripetuto più volte in commissione sport e portando l’argomento in aula con una mozione.

Non c’è una visione globale della gestione dello sport dal punto di vista economico e della programmazione.

Dove l’amministrazione deve gestire direttamente è fallimentare, vedi le piscine comunali con spese milionarie a fronte di una qualità del servizio pessima.

Bandi per l’assegnazione degli spazi emanati in ritardo che creano il caos tra le associazioni.

A Cagliari abbiamo realtà sportive che esprimono campioni mondiali, come il baseball e lo skate, che non hanno un impianto dedicato per la pratica della loro disciplina, alle quali se ne possono aggiungere molte altre come il rugby, ma soprattutto viene poco sfruttato il nostro maggiore potenziale, il mare.

Buona parte degli impianti sportivi comunali non è a norma e da riqualificare.

Si spendono milioni di euro per riqualificare impianti di calcio, e centinaia di migliaia di euro per recuperare imbarazzanti errori progettuali come il campo del borgo sant’Elia.

In questi sette anni non è stato creato uno, dico un nuovo impianto sportivo, tutto quello che abbiamo nel panorama degli impianti è frutto delle precedenti amministrazioni.

Vedo una politica di attesa e non di proposta, che pensa più agli slogan, che distribuisce qualche contributo e mette il proprio logo nelle manifestazioni organizzate da enti e società private, vivendo quindi solo di luce riflessa.

Quello di cui tutti noi dovremmo essere orgogliosi ed entusiasti è che Cagliari è una città dove la cultura sportiva è elevatissima e le potenzialità sono immense.

In tutti questi anni il Cagliaritano ha maturato una grande coscienza legata alla pratica sportiva, ovunque c’è stato un fiorire di associazioni ed iniziative sportive portate avanti grazie al privato che ha investito con tanti sacrifici denaro e passione, offrendo un grande servizio sociale ed un ritorno d’immagine straordinario sotto il profilo sportivo per la nostra città.

Per questo dico Cagliari Capitale MONDIALE dello Sport, le patacche lasciamole agli altri.


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