“Porte rotte e pezzi di mattoni che cadono dai balconi, l’ospedale Marino di Cagliari è un rudere”

Calcinacci che piovono dall’alto, recinzioni piene di spazzatura e porte distrutte. La denuncia di Anna Lampis, 59enne pirrese: “Mio marito è ricoverato in Ortopedia. Nulla da dire sui medici, ma se questo è un ospedale ben tenuto allora è meglio trasferirsi tutti in Africa”. GUARDATE le FOTO. Mandateci le vostre segnalazioni a WhatsApp Casteddu: 3807476085


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I calcinacci e i ferri si vedono a occhio nudo, e quando si entra dentro lo spettacolo non cambia: ascensori pasticciati – il minimo – porte piene di buchi e, in alcuni casi, distrutte, e rotoli di carta igienica gettati per terra per chissà quale folle motivo. Ecco l’elenco delle criticità riscontrate dentro l’ospedale Marino da Anna Lampis. Cinquantanove anni, di Pirri, da cinque giorni deve raggiungere “il secondo piano, nel reparto di Ortopedia è ricoverato mio marito Antonio. Nulla da dire su medici e personale”, afferma la Lampis, “ma l’ospedale Marino non è curato ed è un rudere. Ci sono alcune aree esterne recintate, solo dopo che dall’alto sono caduti calcinacci, pezzi di mattone e anche massi. Per non parlare dei balconi, sono tutti pieni di crepe”.
Tanti i rischi, a detta della donna, sia per chi si trova ricoverato sia per chi deve mettere piede al Marino per una semplice visita: “Gli ascensori sono tutti pasticciati, ci sono rotoli di carta igienica per terra e molte porte sono bucate o direttamente rotte”, prosegue la 59enne, “non so chi debba pensare a questi aspetti nel mondo della sanità sarda, ma ciò che è certo è che, con tutto il rispetto per l’Africa, un ospedale così fatiscente forse farebbe miglior figura lì”.


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