Polemiche sul caso Aias: “Lo stipendio è un diritto sacrosanto, colpa dei vertici”


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Nuove polemiche sul caso Aias, intervengono i sindacalisti Davide Paderi, Roberta Gessa e Silvia Murru: “Le crescenti tensioni e strumentalizzazioni relative alla vertenza AIAS sono indirizzate male, in quarto purtroppo cercano di colpire non la causa della crisi ma invece chi sta cercando faticosamente di far rispettare le regole, dare qualità al servizio e tutela e salvaguardia del lavoro. Il pagamento dello stipendio è un diritto sacrosanto in tutti i settori; per CGIL CISL UIL è una coerenza col diritto e la civiltà del lavoro. Nella vertenza Aias questo diritto é da tempo venuto meno, come sono venute meno le relazioni sindacali e il dialogo necessario, sopratutto in un’azienda in crisi da anni come AIAS. Da tempo Aias ha scelto di rompere con CGIL CISL UIL e licenziare una serie di dirigenti sindacali, rei solo di aver espresso opinioni libere e non offensive. La regola, prevista in altri contratti e appalti e dal 2017 prevista in Sardegna finalmente per questo settore, mette tutti gli operatori di fronte a una responsabilità aziendale importante. Pagare lo stipendio per poter avere il rinnovo della convenzione. ATS non ha purtroppo applicato in questi mesi alcune parti fondamentali della delibera della Giunta Regionale. Perciò ATS ha in parte favorito AIAS, non applicando del tutto la delibera, ad esempio rispetto ai rigidi vincoli delle verifiche mensili sulla regolarità stipendiale e previdenziale. Addirittura oggi ATS paga AIAS prima di tutti. È oggettivo che non è colpa di Arru se AIAS non paga gli stipendi correnti e arretrati. Non è colpa di Arru se AIAS non trova una società che fornisce una fideiussione valida che sblocchi le risorse. Non è colpa di Arru se i soldi che AIAS ha già preso da ATS e dai Comuni non sono andati tutti ai lavoratori e che quelli che ancora mancano per le mensilità dovute ai lavoratori, sono molto ma molto superiori al credito reale vantato dall’Associazione. Nei confronti di Arru non siamo stati teneri in occasione della riforma e abbiamo anche realizzato un grande sciopero generale, ma non ci sono mai state azioni violente e offensive della sua persona. Al netto delle polemiche appositamente confuse, per CGIL CISL UIL tutti i lavoratori Aias devono lavorare con serenità professionale e la garanzia del salario. Dopo anni di disperazione gli utenti e i lavoratori in un settore così delicato, non meritano una simile situazione, che non è stata creata da altri se non dal vertice Aias”.


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