Pigliaru: “Sarebbe facile dire a Soru tutti gli obiettivi non raggiunti da lui…ecco invece il lavoro fatto da noi”

Lettera aperta del governatore sardo sui risultati raggiunti dalla sua Giunta: “Per esempio il grande investimento per migliorare le scuole in tutta la Sardegna, l’istruzione, il diritto allo studio, per favorire l’entrata dei giovani nel mercato del lavoro…”


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di Francesco Pigliaru

Dividerci fra noi serve solo ai nostri avversari politici. E’ ora che tutti lo capiscano. Dobbiamo ricostruire un senso di comunità, basato sul confronto, il dialogo, il lavoro rigoroso per raggiungere una visione politica finalmente condivisa (su questo, sì, siamo in ritardo).
Questo è lo spirito con cui ho riposto a Renato Soru e ai suoi giudizi sull’operato della giunta regionale e della maggioranza che la sostiene.
Riporto qui il mio intervento. (Un resoconto completo della nostra azione di governo lo trovate qui: http://www.regione.sardegna.it/docu…/1_46_20180802184753.pdf)

Sarebbe facile rispondere alle ingiuste e ingenerose affermazioni di Renato Soru sullo stesso tono, ricordandogli i suoi errori, gli obiettivi non raggiunti, la sua costante vocazione a dividere un campo, quello del centro sinistra, che ha invece bisogno di ricostruire un senso di comunità intorno a un progetto condiviso.

Ma risse basate su mortificanti personalismi servono solo ai nostri avversari. Le eviterò con cura, perché dobbiamo fare esattamente il contrario: dobbiamo fronteggiare insieme il grave rischio rappresentato da una destra estrema e pericolosa, da forze politiche che predicano chiusure, egoismi, che promettono soluzioni tanto facili quanto inesistenti e rischiose per noi e per i nostri figli.

Fronteggiare insieme questo pericolo significa prima di tutto riconoscere il molto lavoro fatto in questi anni per mantenere con serietà, impegno e onestà le promesse fatte nel 2014 agli elettori. Per esempio il grande investimento per migliorare le scuole in tutta la Sardegna, l’istruzione, il diritto allo studio, per favorire l’entrata dei giovani nel mercato del lavoro. L’impegno che abbiamo messo per creare un sistema di Protezione civile enormemente migliore di quello che avevamo ereditato dalle giunte precedenti, un risultato che oggi ci riconoscono in tutta Italia. Crisi industriali storiche che abbiamo affrontato e risolto, enormi cantieri abbandonati da anni che abbiamo sbloccato, società in house che ieri erano solo fonti di problemi e che oggi creano sviluppo. Ancora, i flagelli come la peste suina che da decenni bloccano grandi potenzialità di sviluppo e che nessuno aveva avuto il coraggio di affrontare, mentre noi quel coraggio lo abbiamo trovato, e li stiamo combattendo con successo crescente. E le riforme. La sanità, una riforma non più rinviabile che noi ci siamo assunti la responsabilità di attuare, che ci ha permesso di risanare conti fuori controllo e di cui parleremo in dettaglio, dati alla mano, nelle prossime settimane. Gli enti locali, una riforma di cui la lente deformata di Soru dà un’immagine particolarmente ingiusta: il disegno della città metropolitana di Cagliari è il più rigoroso tra quelli adottati in Italia, fatto ampiamente riconosciuto anche questo, e non è a discapito degli altri territori. Basterebbe informarsi di quante risorse finanziano progetti creati in modo partecipato in tutta la Sardegna attraverso la Programmazione Territoriale, con le Unioni dei Comuni finalmente protagoniste, proprio grazie alla riforma degli enti locali. E sulla semplificazione: è vero che non si fa mai abbastanza ma è anche vero che nessuno ha fatto quanto noi, come testimonia lo straordinario successo del nostro Suape.

Fronteggiare insieme quel pericolo significa anche avere idee chiare su ciò che in alcuni casi ci ha impedito di lavorare come avremmo voluto. La continuità territoriale, per esempio: da un parlamentare europeo ci aspettiamo che sappia meglio di chiunque altro che le attuali regole comunitarie sono l’ostacolo principale che oggi ci impedisce di finanziare, con soldi nostri, un sistema di mobilità adeguato a chi vive in un’isola. Un parlamentare europeo non consapevole di questo, e più in generale dei problemi che l’insufficiente riconoscimento della condizione di insularità ci crea ogni giorno, da anni, dovrebbe chiedere a se stesso come ha svolto il suo mandato a Bruxelles. Nonostante tali difficoltà, nel corso della legislatura abbiamo comunque garantito la continuità aerea e di recente, dopo un lungo confronto con la Commissione UE, abbiamo anche pubblicato un nuovo bando che garantirà ai sardi più posti e maggiori frequenze rispetto al passato.

Fronteggiare insieme quel pericolo significa infine discutere con franchezza cosa nei programmi del centro sinistra in questi anni, a Roma come da noi, è stato insufficiente a cogliere le incertezze e le paure diffuse tra la gente. Anche su questo la giunta regionale sta facendo la sua parte, adeguando il programma iniziale. Nonostante i buoni risultati ottenuti nel mercato del lavoro, che conta più occupati, meno disoccupati, la più forte diminuzione in Italia della disoccupazione giovanile, nella dispersione scolastica, nel tassi di crescita del Pil, nel turismo, siamo consapevoli che bisogna fare di più per aiutare chi è in difficoltà e lo stiamo facendo. Primi in Italia, abbiamo riformato i centri per l’impiego, abbiamo avviato il programma LavoRas che sta creando migliaia di posti di lavoro e il reddito di inclusione sociale, che quest’anno raggiungerà oltre ventimila famiglie sotto la soglia della povertà.

E adesso è più che mai il momento di lavorare uniti per valorizzare le cose buone che questa maggioranza ha fatto e per rinnovare, condividere e comunicare una visione finalmente condivisa di come intendiamo affrontare la difficile sfida dei prossimi mesi. Abbiamo davanti avversari pericolosi e oggi forti. Dobbiamo combatterli restando uniti, adesso e ogni giorno, con franchezza e spirito critico, superando una volta per tutte personalismi e divisioni che fanno bene solo a loro.


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