Piergiorgio di Cagliari: “Il comunismo è attuale, le telecamere a scuola sono contro la privacy”

Ha 20 anni, Piergiorgio Perra, e studia Medicina all’Università: “La scelta di grillini e Lega di mettere telecamere per fermare gli spacci? Una scusa, a scuola si educa, non si reprime. Vogliono punire e non educare”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA. Siete d’accordo?


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Piergiorgio Perra ha 20 anni, è di Cagliari e, dopo le superiori al Meucci, studia Medicina all’Università: “Sono contro il numero chiuso per come è fatto ora, anche per le professioni sanitarie”. C’è anche lui alla manifestazione contro le scelte del governo M5S-Lega sulla scuola. Perché? “Il ministro Bussetti vuole portare avanti una pratica di repressione, legittimando i blitz della polizia, come già successo in delle scuole” nel resto d’Italia. “Anziché utilizzare i fondi per ristrutturare gli istituti, vogliono mettere telecamere con la scusa del blocco degli spacci. È una violazione della privacy, a scuola si educa e non si reprime. Invece che educarti”, sostiene il giovane, “vogliono punire”.
E, alla domanda se abbia ancora un senso una contrapposizione tra destra e sinistra (anche quella comunista) nel 2018, Perra è netto: “Sì, ha senso. Essere comunisti è sempre più attuale, come dalle parole di Gramsci e Marx. Gli studenti sono alienati da una società che non fornisce stimoli e ragioni per lottare. Noi stimoliamo i giovani per il loro futuro, dobbiamo lottare con le unghie e con i denti”.