Patrimonio Culturale: comunità di storie. Modelli, esperienze e strumenti

“Patrimonio Culturale: comunità di storie. Modelli, esperienze e strumenti” è il titolo del convegno internazionale, realizzato grazie ad un contributo della RAS che si terrà a Cagliari nella Sala della Cannoniera del Centro Comunale d’Arte Il Ghetto


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“Patrimonio Culturale: comunità di storie. Modelli, esperienze e strumenti” è il titolo del convegno internazionale, realizzato grazie ad un contributo della RAS (LR n.14/2006), che si terrà a Cagliari nella Sala della Cannoniera del Centro Comunale d’Arte Il Ghetto nella mattinata di sabato 25 novembre a partire dalle ore 10. Il meeting rappresenta l’atto conclusivo per l’anno 2017 delle attività dell’Associazione Culturale Imago Mundi Onlus, che coordina la rete di Monumenti Aperti. In occasione della prossima celebrazione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, il 2018, l’associazione promuove un meeting in cui saranno presentate le migliori esperienze di valorizzazione del patrimonio culturale in Italia e in Europa.

Il convegno, evento speciale all’interno del festival Pazza Idea – Profilo Futuro, vedrà protagonisti Fabrizio Frongia, Presidente Associazione Culturale Imago Mundi Onlus – coordinatore della rete Monumenti Aperti, Sardegna; Annie Reilly, manager Heritage Open Days, Inghilterra; Laura Anello, ideatrice e direttrice festival Le Vie dei Tesori, Sicilia; Valentina Galloni, responsabile progetto I love Beni Culturali, Istituto Beni Culturali Regione Emilia Romagna; Antonella Nonnis, coordinatore della rete Ecomuseo della Valle dell’Aso, Marche; Erminia Sciacchitano, Commissione Europea – Direzione generale educazione e cultura Chief Scientific advisor Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018; Alessandro Hinna, professore associato di Organizzazione aziendale, Università Roma Tor Vergata. L’incontro sarà moderato da Stefano Salis, responsabile della redazione Commenti e Inchieste del “Sole 24 Ore”.

Il focus è individuare possibili forme di coordinamento o collaborazione tra le buone prassi e nuove possibili definizioni, indicatori e misurabilità degli impatti sociali che, iniziative come Monumenti Aperti, generano nel contesto in cui si inseriscono. L’intento è quello di aprire un dibattito sul ruolo strategico che la valorizzazione del patrimonio culturale ha rispetto all’attivazione di capitale sociale e quali sono i benefici per le comunità partecipanti.Verranno analizzate le modalità di coinvolgimento e presa in carico dei beni comuni da parte delle diverse fasce di cittadinanza attiva in un’ottica di nuove relazioni e creazione di valore sociale. Inoltre si intende iniziare a sondare le opportunità offerte dall’anno europeo del Patrimonio Culturale e le prospettive nazionali/europee che una ipotesi di forme possibili di coordinamento tra le esperienze individuate (e disponibili al confronto) possano avere in chiave di “sistema” nella valorizzazione del nostro patrimonio nazionale.

Tra le buone prassi individuate e gli ideali che accomunano le diverse realtà nazionali e internazionali simili a Monumenti Aperti ci sono in primis il volontariato e le sue ricadute profonde nelle società e nella comunità che “vivono” come esperienza di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del loro territorio; inoltre, deve essere considerato valore aggiunto il dialogo tra gli attori coinvolti in queste manifestazioni culturali: le comunità e le esperienze di cittadinanza attiva, le amministrazioni locali, il sistema scolastico-accademico e formativo, le organizzazioni religiose e le opportunità che le istituzioni comunitarie propongono per il prossimo futuro.

 

 


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