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di Jacopo Norfo
In galleria inscatolati, come se centinaia di auto col motore acceso fossero sardine. Per un’ora e mezzo, anche due ore. Qui, nella galleria della “nuova” 554, benvenuti all’inferno che anticipa l’estate. Il test di Pasquetta è come uno zero in pagella: la Sardegna sogna l’invasione di turisti per rilanciare l’economia, ma si scopre con strade da terzo mondo. Che si sono paralizzate tutte insieme alla stessa ora. Però no, non era solo colpa del traffico, peraltro prevedibile nell’ora di punta del grande rientro dal ponte pasquale.
IL GRANDE INCUBO. Cosa è successo davvero? Che intorno alle 20 si è bloccata la Sardegna. Da Villasimius a Cagliari un unico, grande imbuto sulle due direttrici, perchè anche Flumini è diventata una strettoia di lamiere a passo di lumaca. Alla stessa ora da Pula a Cagliari, la Sulcitana si scopriva nuda davanti al suo paradosso: con il grande cantiere aperto della strada a 4 corsie, la chiusura del vecchio tratto del Cacip, l’asfalto si restringeva come in un videogame. Sì, proprio nella statale dove Maninchedda ha portato in settimana le carte in Procura, denunciando i ritardi infiniti per un iter partito addirittura nel 1997. Segno che i politici almeno lo sanno, cosa sta accadendo. Sarà una grande estate al rallenty, sulla 195.
IN CODA SULLA 131. Nel frattempo sempre lì, come in una clessidra, il tempo questa volta non lasciava scampo neppure agli automobilisti in marcia sulla statale 131. All’altezza di Mogoro un incidente mandava l’Isola in tilt, tutti a passo d’uomo, fra imprecazioni e click sugli Smartphone, whatsappate di rabbia spedite agli amici. Persino la strada più grande dell’isola paralizzata, e senza alternative: provate a viaggiare negli autobus dell’Arst in una giornata festiva, vi passerà la voglia di spostarvi. Oppure su un treno Sassari-Cagliari, elogio della velocità col freno tirato.
LE VOCI DELLA RABBIA. Ma questa volta, più che mai, mentre i clacson impazzivano sulla galleria intasata, la gente ha fatto sentire la sua protesta. “Non è possibile che non si preveda un servizio di sorveglianza per non lasciare le persone intrappolate in quelle gallerie. Basterebbe anche un semaforo. E poi possibile che ancora non si è riusciuto a capire dove sta il tappo che provoca tutto questo?”, si chiede ad esempio Mimmo Pappalardo. “Vergognoso!!!Io insieme ai miei figli prigionieri incolonnati dalle 19 alle 21 !!!Per fortuna nn è accaduto nulla di in quell’ora dentro il tunnel. Si continua alla solita maniera, si spartiscono i soldi poi alla comunità resta il casino”, afferma Alessandro Corona.
Sono le grida di rivolta in diretta dalla Sardegna, 2017, prove d’estate nell’Isola dei trasporti a singhiozzo. “Una parte della 554 all’altezza di Terramala é ancora bloccata e chiusa.
Solamente in Italia accadono queste cose. Una strada che crolla ogni anno”, ricorda Marcello Trudu. Ma davvero siamo condannati ad avere un paradiso senza servizi?