Morti a Natale in un incidente, il fratello su facebook: “Anas adesso basta”

Nel mirino la statale 129 e la “curva della morte”: “Nel 2018 è semplice mettere a norma una strada che si rivela un tritacarne a giorni alterni, è meno semplice riavere due fratelli, due figli. “è meglio prevenire che curare”, io non posso più curare e ora spero che voi mi aiutiate a prevenire”


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La curva della morte e la statale 129 costellata da croci. Giovanni Pintor, fratello di Matteo e Francesco Pintor, morti a Natale in un tragico incidente stradale ha scritto su facebook un post contro l’Anas:

“Un mese fa ho perso Matteo e Francesco,i miei fratelli. Andavamo da nonna, la madre di mia madre, il giorno di Natale.

Io abito a Nuoro e per raggiungere Pattada, il paese natale di metá della mia famiglia, si passa per la strada statale 129 e di solito al chilometro 64 di questa strada si muore, io l’ho visto.

Questo lo sapevo bene, da prima di quel Natale, in quella maledetta strada ci sono più croci che chilometri e in quella curva, “la curva della morte” ci si può fermare, scendere dalla macchina contare una per una le vite finite in modo crudele.  Si, io lo sapevo già e poi l’ho anche vissuto di persona.

Nel 2018 è semplice mettere a norma una strada che si rivela un tritacarne a giorni alterni, è meno semplice riavere due fratelli, due figli. Il proverbio recita “è meglio prevenire che curare”, io non posso più curare e ora spero che voi mi aiutiate a prevenire.

Non voglio elencare ne le infinità di piccole cose che rendono questo tratto di strada pressoché illegale, ne la lista di uomini, donne e bambini che sacrifichiamo ogni giorno, Noi.

Il tratto è di competenza ANAS; io con il vostro aiuto voglio far arrivare questo messaggio a chi di dovere per sensibilizzare e far riflettere, a prescindere dall’efficacia di questo gesto aiutatemi ad allargare il messaggio.

#AdessoBasta Per Francesco, per Matteo, per Alessandro, per me, per noi, per tutti. Mandiamoli al lavoro”.


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