Monserrato, Il Commissario annulla 4 delibere. L’ex Sindaco Locci “Atto di un’arroganza senza precedenti”


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Scontro aperto a Monserrato. Il Commissario Straordinario Gasperini annulla 4 Delibere emanate dalla Giunta Locci. L’ex Sindaco Locci non ci sta e replica: “Atto di un’arroganza senza precedenti”.
 
Con Delibera commissariale n. 16 del 24 luglio 2018 sono state annullate le delibere della Giunta Locci n. 26, 27, 68 e 71, risalenti a far data dai mesi di febbraio 2018 e riguardanti varie materie prive da decenni di alcun tipo di regolamentazione: il regolamento per l’assegnazione delle case in edilizia agevolata, quello per la gestione del demanio comunale, quello dei parchi comunali e del commercio su area pubblica. Delibere viziate, secondo la motivazione espressa dal Commissario su proposta del Responsabile del Settore Organi Istituzionali Dott. Licheri, da vizio di legittimità per incompetenza relativa; in sostanza, sempre a detta del dott. Gasperini e del dott. Licheri, perché materie di competenza del Consiglio Comunale.
” I principi generali del nostro ordinamento conferiscono a Governo e Giunte la prerogativa, ma mi spingerei oltre sino a definirlo un dovere, di iniziativa e proposta nelle materie di competenza dei rispettivi organi assembleari eletti dai cittadini; cosi il Governo Centrale fa con il Senato e la Camera dei Deputati come le Giunte Regionali coi rispettivi Consigli Regionali – dichiara il Sindaco Locci – Così è naturale che sia anche per il Sindaco e la Giunta Comunale, come facilmente desumibile dal Testo Unico sugli Enti Locali e in particolare dal dettato dell art 36 lettera e) numero 3 dello Statuto del Comune di Monserrato, che esplicitamente concede al Sindaco e alla Giunta tale prerogativa. Tuttavia – prosegue Locci – il Commissario di nomina PD dott. Gasperini continua a sostituirsi agli organi competenti ( tribunale Amministrativo e Autorita Nazionale Anti Corruzione) nel silenzio del competente organo di controllo, l assessorato regionale agli enti locali; organo di controllo che si trova nella duplice veste di controllore e controllato, in quanto organo che ha nominato lo stesso Commissario; con l unico scopo di mascherare, con queste paventate illegittimità amministrative, la volontà invece tutta politica di cancellare ogni forma di indirizzo di origine democratica per potere avere mano libera nel ridisegnare i provvedimenti secondo i dettami delle forze politiche di riferimento; tutto ” forse” legittimo od opportuno se i cittadini non avessero invece sonoramente bocciato il Partito Democratico mettendolo all opposizione.”
Ma la replica di Locci non si ferma alla mancanza di opportunità politica degli atti di natura commissariale, ma si estende alla regolarità amministrativa degli stessi. Infatti ” chiediamo fin d ora l intervento dell Assessorato regionale agli Enti Locali e stiamo facendo produrre ai nostri legali una formale istanza indirizzata anche all ANAC ( Autorità Nazionale Anticorruzione) per richiedere un loro pronunciamento riferito alla contraddizione dell apparato amministrativo che aveva dato alle nostre delibere parere favorevole di regolarità sia tecnica che contabile e si esprime invece oggi, su proposta del responsabile del Settore Organi Istituzionali, in modo contrario. Chiederemo inoltre sempre all Anac di esprimersi in riferimento alle procedure adottate dal Commissario per la nomina della Segretaria Comunale, da noi revocata, e, se ritenessero queste corrette, sui motivi per i quali la Segretaria non abbia evidenziato la discrasia della delibera commissariale con i principi generali dell ordinamento, col TUEL e soprattutto col nostro Statuto all articolo 36″.
Mentre l ex Sindaco e la sua giunta prendono posizione, il resto dell arco istituzionale presente nel decaduto Consiglio, tace in merito; dal Partito Democratico a quello Socialista sino a Leu e al Psdaz/La Base. ” Oltre alla deriva autoritaria che stiamo vivendo – conclude l ex Sindaco – preoccupa il silenzio assenso di quelle forze politiche e di tutti quegli ex Consiglieri Comunali che dovrebbero essere i primi difensori delle espressioni della sovranità popolare, e che invece rimangono colpevolmente silenti di fronte a questi madornali errori (?) di valutazione normativa, per esclusivi motivi di comodo, vicinanza politica e perché contrari all attivita svolta dal sottoscritto e dalla mia squadra. I cittadini sappiano che difenderemo il diritto di veder rispettato il loro voto e i loro diritti anche da soli”.


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