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Quarantottore di lavoro impegnativo per la “macchina dell’accoglienza”, che ha gestito nel 2017 il secondo sbarco imponente in città dei migranti. Visi sperduti di coloro che sono sbarcati 24 ore fa al porto di Cagliari, con la mastodontica nave battente bandiera norvegese. Alcuni casi di scabbia riscontrati, precedenza a donne e bambini per i trasferimenti nei centri di prima accoglienza individuati dalla Prefettura.
Eccoli, gli ultimi disperati che occupano il terminal crociere al porto di Cagliari, al Molo Ichnusa: da questa mattina sono riprese le visite mediche e le operazioni di identificazione degli 816 migranti arrivati ieri pomeriggio in città e sbarcati con la Siem Pilot. I dai dati ufficiali della Prefettura cagliaritana parlano di 550 i cittadini extracomunitari che hanno trascorso la notte all’interno della quattro mura del terminal assistiti da Protezione Civile, Croce Rossa Italiana, la Caritas e dai volontari. Una macchina dell’accoglienza che “per un pelo” (come ha ufficializzato la Prefettura da Piazza Palazzo) che ha garantito a tutti un posto nei centri di prima accoglienza dell’Isola. I dati parlano di 250 profughi che ieri sono stati trasferiti, mentre oggi 388 rimarranno in provincia di Cagliari, 247 diretti alla volta di Sassari, 106 nel nuorese e 76 a Oristano.
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