Meridiana, Arbau:”Sistema aereoportuale e tavolo di crisi permanente”

Efisio Arbau, consigliere regionale de La Base, interviene sulla vertenza Meridiana.


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Lo ha fatto con una interpellanza, presentata insieme ai colleghi del gruppo Sardegna vera Gaetano Ledda, Michele Azara e Raimondo Perra, indirizzata al Governatore Francesco Pigliaru e all’assessore ai Traposti Massimo Deiana. L’obiettivo è conoscere “gli intendimenti e le azioni poste in essere in ordine alla vertenza “Meridiana” e sulla necessità di costituire un sistema aeroportuale della Sardegna che coinvolga il vettore “sardo” in una strategia di medio-lungo periodo”.

 

La gravissima crisi economica che ha travolto il trasporto aereo, con i vettori con attività nazionale che non riescono più a fare utili, non ha risparmiato la compagnia sarda fondata con il nome di Alisarda il 29 Marzo del 1963 dal Principe Karīm al-Hussayn Aga Khan, con l’intento di promuovere il turismo in Sardegna. 1350 dei suoi 2800 dipendenti sono in cassa integrazione e il prossimo anno, come hanno già annunciato, potrebbero trasformarsi in licenziamenti.

 

Alcune azioni della stessa compagnia preludono la sua dismissione dal territorio sardo oltre a non avere una visione industriale che guardi al lungo termine. Infatti ha rinunciato allo scalo di Cagliari e fa volare su molte rotte del proprio network società dell’est europeo (la rumena Blu Air e la slovacca Air Explore), non utilizzando il proprio personale.

 

Arbau, che evidenzia il silenzio delle istituzioni (“mentre su Alitalia il governo si è impegnato per trovare soluzioni il meno impattanti possibili”) e l’assenza di una strategia dei trasporti regionale, propone di dar vita “ad un sistema aereoportuale” e di uscire dal localismo odierno: “abbiamo le strutture aereoportuali. Per questo – scrive nell’interpellanza – è necessario ordinare le infrastrutture esistenti, classificarle per importanza relativa a dimensioni, capacità di attrarre traffico originante ed investimenti sostenuti”. Per l’immediato, invece, bisogna “istituire un tavolo di crisi permanente: parliamo della vertenza più importante, in termini numerici, che la Regione Sardegna abbia mai avuto sul proprio Territorio. E’ facile comprendere, infatti, che ci sono professionalità specializzate di altissimo valore, in possesso di certificazioni, brevetti ed abilitazioni che rischiano di perderle, insieme all’allenamento che rimane una assoluta necessità per rimanere idonei”.


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