Maxi sequestro di marijuana a Iglesias: cento chili nascosti in un ovile

La marijuana immessa sul mercato avrebbe fruttato un milione di euro: in manetta cinque persone


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Maxi sequestro di marijuana in un’azienda agricola di Iglesias, nell’operazione condotta oggi dai Carabinieri della Compagnia locale, con il supporto delle unità cinofile dello Squadrone Carabinieri Eliportato dei Cacciatori di Sardegna.

Il blitz questa mattina all’alba in un’azienda in località “Monte Oi”, qui vi i militari hanno trovato oltre 96 chili di marijuana. “L’ingente quantitativo, nascosto tra la struttura utilizzata come abitazione ed una struttura usata come ovile, proveniva dalla serra che era all’interno dell’allevamento – spiegano in una nota i carabinieri –  qui sono stati trovati altre  267 piantine di marijuana nella prima fase di germogliatura. Il giro di affari assicurato dalla vendita della droga supera di gran lunga quello prodotto con gli animali dell’allevamento, che quindi a buon diritto si può ritenere come una copertura.”

All’arrivo dei miliari l’odore delle piante si è palesato in maniera così acre, che l’ausilio dei cinofili è stato indirizzato più ai piccoli quantitativi occultati in casa, che non alla piantagione, coltivata alla luce del sole, sfruttando l’impervietà della zona che non favorisce i controlli. I militari hanno sorpreso, sempre nell’azienda, anche una ulteriore coppia di fratelli del nuorese ed un loro amico, originario della stessa zona. Nei guai sono finiti due fratelli, F.G. ed F. A. rispettivamente classe ’89 , altri due fratelli P.G., P.M. e un loro amico  L.D. tutti con piccoli precedenti. Secondo gli investigatori hanno raggiunto i loro rifornitori in località “Monte Oi” per poi trasportare lo stupefacente verso il nord della Sardegna. Tutti e 5 i giovani sono stati tratti in arresto per la coltivazione illecita e la detenzione dello stupefacente ai fini di spaccio; sono stati accompagnati nel carcere di Uta in attesa dell’udienza di convalida. La droga, che avrebbe fruttato nel suo complesso una somma molto vicina al milione di euro, è stata posta sotto sequestro e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per la confisca e la successiva distruzione.