Matteo, universitario disabile a Cagliari: “Costretto a pagare per essere accompagnato dentro le aule

La rabbia di Matteo Pilia, 29enne di Villaputzu affetto da una tetraparesi spastica: “Le aule del polo giuridico sono piene di barriere architettoniche. Se sono riuscito a laurearmi è grazie soprattutto alla mia famiglia. In alcuni casi ho dovuto pagare una persona che mi accompagnasse pure in bagno, nel 2018 è inammissibile”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA. Siete d’accordo?


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Matteo Pilia ha 29 anni ed è di Villaputzu. Una laurea in tasca in Scienze dell’amministrazione e un master in arrivo preso telematicamente. Fin qui tutto bene, però… C’è un però. Matteo è affetto, sin dalla nascita, da una tetraparesi spastica. Se vuole spostarsi, anche solo per un centimetro, ha difficoltà enormi a farlo in autonomia. Tanto più se c’è da fare i conti con le barriere architettoniche: “Nel polo giuridico è pieno, anche a causa dell’anzianità degli edifici. Ho potuto contare sull’aiuto di ragazzi dell’Ersu e, soprattutto, sulla mia famiglia. Qualche volta”, confida Pilia, “ho dovuto pagare delle persone perché mi aiutassero a raggiungere le aule o, anche, ad andare ai servizi igienici”.
“È inaccettabile e inammissibile che nel 2018, in piena era tecnologica, esistano ancora queste discriminazioni. Se un disabile non potesse contare sull’aiuto di nessuno, infatti, sarebbe costretto a rinunciare a seguire le attività didattiche, non godendo degli stessi diritti di un normodotato”.


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