Massimo Ghini e Elena Santarelli in “Quando la moglie è in vacanza”

Teatro Massimo


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Si alza il sipario su “La Grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari: ad inaugurare mercoledì 20 novembre alle 20.30 (turno A) l’intrigante stagione proposta dal CeDAC per affascinare e divertire il pubblico del capoluogo dell’Isola (con lo slogan “Questa è la nostra Stagione” a sottolineare ribadire il ruolo fondamentale degli spettatori) – sarà “Quando la moglie è in vacanza” di George Axelrod, un’effervescente commedia incentrata sull’ipocrisia della classe media, e sulla fragilità umana davanti alle tentazioni.

La pièce – approdata sullo schermo nella fortunata versione di Billy Wilder, con Tom Ewell (già protagonista della mise en scène a Broadway ) e la bellissima Marilyn Monroe – sbarca in Sardegna nel nuovissimo allestimento (fresco di debutto – domenica 17 novembre – a Latina) de La Pirandelliana, che segna il ritorno al teatro di Massimo Ghini accanto a una conturbante Elena Santarelli, per la regia di Alessandro D’Alatri, con un’originale colonna sonora firmata da Renato Zero. Completano il cast Edoardo Sala, Anna Vinci, Clara Costanzo, Francesca Pisanello, Chiara Rosignoli, Luca Scapparone, Davide Santoro. Le scenografie sono di Aldo Buti, il design luci di Adriano Pisi.

“Quando la moglie è in vacanza” sarà in cartellone al Teatro Massimo di Cagliari da mercoledì 20 fino a sabato 23 novembre alle 20.30 (turni A,B,C e D) e domenica 24 novembre alle 19 (turno E) mentre la replica pomeridiana è in programma sabato 23 novembre alle 17 (turno P).

“Quando la moglie è in vacanza” «è una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa “middle class” che sembra non avere epoche» sottolinea D’Alatri nelle note di regia. Il protagonista, perfetta incarnazione di quel modello di società, si trova improvvisamente disarmato davanti all’apparizione di una giovane donna inevitabilmente attratta dal baluginante mondo dello show business, che sogna una carriera nella moda o nella pubblicità o nello spettacolo.

«Fa da detonatore – spiega D’Alatri – la prorompente fisicità della ragazza che come un uragano entra nella banale quotidianità di un maschio irrisolto. Un maschile che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’apparentemente irraggiungibile opportunità». Un ritratto volutamente ironico ma tutt’altro che banale (sia pure costruito sui luoghi comuni e sui mitii della seduzione) delle dinamiche e dei comportamenti, delle convenzioni e delle regole sociali, dei giochi di ruolo e i rapporti di potere fra maschile e femminile nel ricco e “evoluto” Occidente.

Una commedia divertente e di sorprendente attualità, anche se a rleggerla e più di sessant’anni dalla prima – come ricorda il regista «la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta anche un po’…», e forse proprio perché ci si rende conto che quel vivido affresco di segreti desideri, ambizioni, e quell’esplosivo mix di bellezza e sensualità, ingenuità e disincanto a fronte di rigidi ma forse non così solidi principi riesce ancora a infrangere gli schemi di un’esistenza tranquilla trasformando un’incantevole ragazza in femme fatale.

Il potere di eros conquista la mente e il cuore, scatena fantasie sfrenate che si contrappongono, con effetti grotteschi, alla realtà, ma è proprio il conflitto interiore tra desideri inconfessabili e coscienza di sé, a rendere così viva e coinvolgente la pièce; e per sapere come andrà a finire questa “strana avventura” non c’è che da andare a teatro…