Lopez subito in campo, con lui Fini e Agostini. Rastelli: non c’è risoluzione…

Nel 1998 la prima volta in rossoblù con la Sampdoria, poi una esagerata serie di gradoni lo mise fuori uso. Quando arrivò con Abejon l’allenatore Ventura non fece i salti di gioia. Era in bilico e sentiva puzza di bruciato perché temeva fosse il preludio al ritorno di Tabarez


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Di Nanni Boi

Diego Lopez dirigerà questo pomeriggio il primo allenamento e comincerà la sua terza avventura con il Cagliari dopo quella da giocatore (314 partite), e la prima da allenatore (un solo mese alla guida della Primavera, poi un anno come secondo di Pulga nel 2012 e l’anno seguente come primo allenatore fino alla 32° giornata quando venne sostituito dalla stesso Pulga). Nel suo staff due ex rossoblù: il secondo sarà Michele Fini (1974) che lo aveva seguito già a Bologna e Palermo, mentre non ci sarà Daniele Conti ma il suo amicone Alessandro Agostini (1979), anche lui per tanti anni in rosa con 298 partite sulla fascia sinistra. Nato a Montevideo nel 1974, sono passati ormai 19 anni da quando Diego Lopez mise per la prima volta piede in Sardegna con Nelson Abejon. Aveva varcato l’oceano due anni prima quando dal River di Montevideo era passato agli spagnoli del Racing Santander. Il suo impatto non fu dei più teneri perché l’allenatore Ventura, in bilico, temeva che l’acquisto degli uruguaiani (un terzo, Fabian O’Neill, c’era già) preludesse al suo esonero e al ritorno di Oscar Tabarez. Così tra il vedere e il non vedere gli fece assaggiare pochissimo il campo (giusto qualche minuto nel 5-0 alla Sampdoria nel mese di settembre e poi nulla sino alla fine del campionato). Leggenda narra poi che per diverso tempo lui e il compagno Nelson fossero incappati in una serie di fastidiosi problemi muscolari in seguito ad allenamenti massacranti svolti sui gradoni dello stadio, che non avevano altro scopo se non quello di metterli fuori uso. Ma la cosa non fu mai confermata (e per la verità neanche smentita). Particolare da non sottovalutare, a fronte del contratto biennale firmato da Lopez, permane quello in essere di Rastelli, senza risoluzione quindi. Come a dire che se Giulini ci dovesse ripensare….


In questo articolo: