Liga infiamma Cagliari con un ginocchio ko, le ragazze cantano anche fuori dalla Fiera

Suonare con un ginocchio ko. Le lacrime delle ragazze cagliaritane nelle prime file commosse sulle note di “A modo tuo”. Tanti ragazzi sardi giovanissimi che non erano neanche nati quando fu scritta “Certe notti”. E in viale Diaz, a concerto finito, dopo la rivelazione dell’infortunio del cantante, nella notte a decine cantano “Leggero”. “Non è un fatto di lineamenti, ma di sentimenti che riuscite a esprimere: siete il pubblico più bello di tutti”


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Suonare con un ginocchio ko. Le lacrime delle ragazze cagliaritane nelle prime file commosse sulle note di “A modo tuo”. Tanti ragazzi sardi giovanissimi che non erano neanche nati quando fu scritta “Certe notti”. Ieri si è capita la differenza tra il pubblico di Ligabue e tutti gli altri: “Il pubblico più bello di tutti. Io lo prendo come un complimento, ma in realtà non è un complimento, è una constatazione: basta guardarvi, E’ UN DATO DI FATTO! Attenzione: hanno detto proprio una parola precisa, un aggettivo preciso; E’ il PIU’ BELLO di tutti. Nel senso che non è un fatto di lineamenti, è un fatto di quello che riuscite ad esprimere. E’ un fatto dei sentimenti che riuscite a provare e a trasmettere, che arrivano forti e chiari e che sono lo SPECCHIO di un’ANIMA che evidentemente siete voi”, diceva Ligabue in tempi non sospetti. Ma quello di eri a Cagliari non è stato un concerto come gli altri. Perchè era la fine di un tour particolare, quello della paura. La paura che ha avuto Luciano quando a marzo gli è venuta a mancare la voce: l’operazione alle corde vocali, i concerti rinviati di sei mesi. Poi la rinascita e il sorriso che torna sulle sue labbra, concerti che sanno di rivincita: scalette mozzafiato, tutti i vecchi successi che rivivono in una veste nuova. Ieri a Cagliari la rivelazione: “Mi sono rotto il menisco, ma non mi sono fermato”. Non un gesto eroico, ma forse l’ennesimo atto di amore di Luciano al suo pubblico così speciale. Quei ragazzi che a ogni concerto, anche a Campovolo in 180 mila, non spingono mai ed escono ordinati, abbracciati, e continuano a cantare. Come ieri alla Fiera, quando le ragazze cagliaritane intonavano “Leggero” all’uscita in viale Diaz. (foto di Francesca Serafini)

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