Lavoro in Sardegna, Pigliaru sorride: “Meno disoccupati, va molto meglio di prima”

Il presidente della Regione esprime felicità: “Si tratta di numeri molto positivi, ma anche sorprendenti. È un record storico”


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“24mila occupati in più rispetto al terzo trimestre del 2017, 76mila se guardiamo lo stesso periodo del 2014. Il tasso di disoccupazione per gli stessi mesi del 2014 era circa il 19%, il 15% l’anno scorso e oggi l’11%, che ci porta a un soffio dalla media italiana e ben distanti dai numeri del Mezzogiorno. Questi i dati, oggettivi e incontrovertibili, come è incontrovertibile che oggi dopo 9 anni di crisi abbiamo un livello di occupati che ha finalmente raggiunto e superato il dato del 2008, dopo anni di una crisi che ha distrutto decine di migliaia di posti di lavoro. E la freddezza dei numeri si traduce, nella realtà del quotidiano, in persone che lavorano, famiglie alle quali arriva uno stipendio, soldi che possono essere spesi, che si mettono in circolo, fanno girare l’economia. Non siamo qui per dire che ora in Sardegna va tutto bene, ma certamente che le cose vanno meglio, decisamente meglio”. Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina, aprendo l’illustrazione alla stampa dei dati ISTAT sul lavoro nel terzo trimestre dell’anno e che per la Sardegna certifica una variazione nettamente più positiva rispetto al passato. “Sono tanti gli elementi che hanno concorso al raggiungimento di questo risultato, che consolida con forza il miglioramento graduale registrato in questi anni”, ha proseguito il presidente Pigliaru nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno preso parte gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci insieme al direttore dell’Aspal Massimo Temussi e al direttore generale dell’assessorato dal Lavoro, Luca Galassi. “Vuol dire che le persone stanno riprendendo fiducia, che trovano finalmente risposte e orientamento nei Centri per l’Impiego riformati – ha sottolineato -, ma vuol dire che anche le imprese stanno ritrovando il coraggio di assumere, di investire per crescere. Sono le imprese che creano l’occupazione e abbiamo lavorato con convinzione per sostenerle, dai bonus fino all’internazionalizzazione. C’è ancora molto da fare – ha concluso Francesco Pigliaru – ma questo risultato ci dice che siamo andati nella direzione giusta”.

Paci – “Siamo molto soddisfatti di questi risultati, dati importanti che sono l’effetto delle nostre politiche e che faranno da stimolo per la tanto attesa ripresa in tutti i diversi comparti”, ha dichiarato l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci. “Abbiamo investito molto, siamo intervenuti da subito con un piano per le infrastrutture da centinaia di milioni per smuovere l’economia e allo stesso tempo abbiamo messo in campo tutte le politiche utili alle imprese, che hanno ripreso a credere nel futuro. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma questi sono dati solidi, che seguono quelli sul Pil cresciuto dell’1,2% all’anno nell’ultimo triennio e i tanti altri positivi registrati in particolare negli ultimi mesi. Ora bisogna continuare a lavorare con grande impegno, proseguendo sulla strada tracciata per amplificare questi risultati e permettere alla Sardegna di lasciarsi definitivamente la crisi alle spalle”.

Mura – “Dall’insediamento della Giunta, abbiamo lavorato duramente”, ha dichiarato l’assessora del Lavoro Virginia Mura. “Nei primi anni abbiamo scorto dei piccoli miglioramenti, ora raccogliamo i frutti del nostro impegno. Non solo l’insieme delle misure realizzate fondamentalmente attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo, ma soprattutto l’innesco di un clima di fiducia da parte delle imprese e dei disoccupati verso istituzioni che funzionano ci permettono di parlare di importanti risultati: i riorganizzati Centri per l’Impiego, in grado di dare risposte utili e servizi omogenei ai cittadini, il calo di quasi dieci punti nell’ultimo anno della disoccupazione giovanile e i traguardi, oggetto dell’incontro odierno. In particolare, sono molto orgogliosa del dato sulla disoccupazione femminile, finalmente inferiore a quella nazionale, a dimostrazione dell’impatto importante delle misure di welfare per le donne lavoratrici. Tuttavia, anche se manca poco alla fine della legislatura, non dobbiamo abbassare la guardia. Stiamo lavorando per realizzare, in questa fase, la parte attiva del REIS, in modo da far uscire dalla condizione di povertà le troppe famiglie sarde”.

Argiolas – “In un quadro del mercato del lavoro in ripresa e con andamento positivo, l’aumento del 4,4% degli occupati nei settori alberghiero, ristorativo e commerciale per il terzo trimestre del 2018 è un dato da accogliere con grande soddisfazione”, ha dichiarato l’assessora del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas. “Se inquadrata infatti coi dati parziali relativi alle presenze turistiche di quest’anno, con i numeri dei trimestri precedenti e con quelli analoghi degli anni scorsi, la crescita rilevata dall’Istat indica che stiamo andando nella giusta direzione: il turismo in Sardegna continua a crescere e arrivano segnali positivi sempre più forti per quello che riguarda l’allungamento della stagione turistica e il consolidamento dell’attrattività della destinazione Sardegna anche al di fuori dei mesi estivi. Le politiche che stiamo mettendo in campo per la diversificazione dell’offerta turistica e la costruzione di nuove stagionalità, messe a sistema per il prossimo triennio grazie al nuovo Piano strategico approvato dalla giunta regionale nei giorni scorsi, rafforzeranno lo sviluppo economico e occupazionale del comparto turistico, strategico per una crescita sostenibile della nostra isola”.

Galassi – Il direttore generale dell’assessorato Luca Galassi ha tracciato un quadro delle risorse impegnate nell’ultimo anno dalla Giunta per le misure a sostegno del lavoro: “169 milioni di euro provengono dal Fondo Sociale Europeo. Oltre 2 milioni sono stati spesi per l’aggiornamento professionale degli operatori dei Centri per l’Impiego, che già dal primo anno di insediamento della Giunta hanno sperimentato l’avvicinamento degli under 29 ai servizi per il lavoro, attraverso il programma Garanzia Giovani”.

Temussi – “Il trend occupazionale è il frutto del passaggio dalle politiche passive a quelle attive”, ha sottolineato il direttore dell’Agenzia Sarda per il Lavoro, Massimo Temussi. “L’Aspal è al centro di questa svolta, come dimostrano i numeri delle prestazioni erogate dai Centri per l’impiego: dal 2017 abbiamo preso in carico 110.000 persone, registrando un aumento di oltre il 400%, e i servizi erogati sono aumentati del 100%. Ci siamo inoltre rafforzati in tutto il territorio regionale con i CPI e abbiamo cercato di ribaltare la percezione da parte di cittadini e soprattutto delle imprese e di recuperare la fiducia. Per questo abbiamo istituito i Job account, i nuovi professionisti a supporto delle imprese, che nel loro primo mese di attività, in vista del Sardinian Job Day, hanno contattato 1.500 aziende che hanno già richiesto 1.800 profili professionali. Questi risultati ci incoraggiano a migliorare ulteriormente la nostra performance e a dare un servizio ancora più efficiente e di qualità”.

DISOCCUPAZIONE IN NETTO CALO – Si passa dal 14,6% del 2017 all’11,2% del 2018. Si tratta di un calo davvero sostanzioso: -3,4 punti percentuali in appena un anno. Oltretutto, il dato positivo della Sardegna è molto più marcato sia rispetto al Mezzogiorno (-1,4 punti percentuali) sia rispetto all’Italia (-1,3 punti percentuali). Grazie a questo trend molto favorevole, il tasso di disoccupazione della Sardegna è oggi molto più vicino alla media nazionale (9,3%) che a quella del Mezzogiorno (16,5%), mentre in passato era l’opposto. La disoccupazione è, al terzo trimestre dell’anno in corso, quasi a livelli pre-crisi: 11,2 punti percentuali, mentre nel 2008 si attestava al 10,9%. Rispetto al 2014, anno di inizio legislatura, quando il tasso di disoccupazione si attestava al 19,1%, vi è stato un calo di 7,9 punti percentuali. Anche il tasso di disoccupazione femminile sardo, nel III trimestre 2018, è del 9,7%: più basso di quello maschile regionale (12,3%), di quello femminile del Mezzogiorno (19,3%) e perfino più basso di quello femminile nazionale (10,4%). Nel terzo trimestre 2018 risultano 78.900 disoccupati, 23.700 unità in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Sono ben 50.900 i disoccupati in meno rispetto all’anno di inizio legislatura (2014) e appena 4.300 in più rispetto al 2008 (anno pre-crisi).

OCCUPAZIONE IN AUMENTO – In Sardegna, nel terzo trimestre 2018 il tasso di occupazione si attesta al 56,5%, con un incremento rispetto al 2017 di +2,4 punti percentuali, mentre nel Mezzogiorno e in Italia l’occupazione cresce rispettivamente del +0,3% e del +0,5%. Si tratta di un dato ormai quasi allineato con quello nazionale (pari al 58,9%) e molto superiore a quello del Mezzogiorno (45,1%). Il tasso di occupazione regionale del terzo trimestre 2018 è superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto a quello del periodo pre-crisi (2008) e di quasi 8 punti percentuali rispetto al 2014, quando si attestava ad appena il 48,7%. In termini assoluti gli occupati in Sardegna sono aumentati di 25.000 unità rispetto al 2017, di ben 76.400 unità rispetto al 2014 e di 15.000 unità rispetto al periodo pre-crisi (2008).

OCCUPAZIONE SETTORIALE – Il dato complessivo si attesta ad un +4,2%). I settori che maggiormente hanno contribuito alla crescita dell’occupazione sono il commercio, alberghi e ristoranti (+4,4%) e, in minor misura, l’industria escluse costruzioni (+0,4%) e l’agricoltura (+0,3%).

FORZE DI LAVORO – Sull’indicatore degli occupati, sommati alle persone in cerca di occupazione, rispetto al 2017 nel 2018 si segnala un leggero incremento (+0,2% da 703.500 a 704.800 unità). L’incremento è invece molto netto sia rispetto all’anno di inizio legislatura (2014), +25.500 unità, sia rispetto all’anno pre-crisi fissato nel 2008, +19.300 unità. L’incremento delle forze di lavoro indica che la fiducia nella possibilità di trovare un’occupazione è in aumento. D’altra parte, i dati sull’incremento del tasso di occupazione e sul decremento di quello di disoccupazione mostrano che tale fiducia comincia a venir ripagata in modo significativo dal mercato del lavoro isolano.