La batteria Carlo Faldi distrutta dai vandali: “Un atto scellerato”

Il vile gesto di ignoti a danno di una delle più importanti testimonianze del periodo bellico: ristrutturata di recente, era inserita nell’ambito di “Monumenti Aperti”, i danni ammontanto a diverse decine di migliaia di euro


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Un atto di puro ed estremo vandalismo, accaduto probabilmente nella notte, e la Batteria Faldi, recentemente ristrutturata, è praticamente distrutta. È quanto ha scoperto questa mattina la squadra di operai comunali giunta sul posto per verificare la pulizia della zona in vista della manifestazione ‘Monumenti Aperti’, per la quale era infatti stata prevista anche l’apertura del rifugio antinavale di Is Mortorius. Il sito, sito a pochi metri dal Nuraghe Diana e con esso pronto ad accogliere centinaia di visitatori nell’ultimo fine settimana di maggio, era stato infatti rimesso a nuovo pochi anni fa grazie al lavoro della Conservatoria delle Coste. Un piccolo gioiellino di architettura militare in riva al mare, da ammirare e valorizzare ulteriormente, che ora invece rimarrà bloccato in attesa di trovare i fondi per un nuovo intervento. 

IL VILE GESTO. Le porte sono state forzate e in alcuni casi sfondate con delle travi, le finestre praticamente distrutte. I cunicoli utilizzati un tempo dai militari come tunnel per spostarsi da un edificio all’altro sono ormai impraticabili per via delle pietre lanciate all’interno e anche la rete del villaggio pescatori, un tempo base per chi lavorava alle tonnare, è stata quasi completamente divelta. Mostrare il sito in questo stato in occasione della tappa quartese di ‘Monumenti Aperti’ non avrebbe di certo senso, così come non sarebbe opportuno dal punto di vista della sicurezza. Ancor più preoccupante e complicato risulta peraltro ipotizzare una data di ristrutturazione degli edifici siti nell’ex area militare. Dopo un primo esame dei danni pare infatti siano necessarie diverse decine di migliaia di euro. 

La Batteria ‘Carlo Faldi’ si estendeva su un’area di circa 7 ettari. Fu acquistata dal Demanio nel 1936 per allestire l’ultima postazione antinave del Golfo di Cagliari in ordine temporale, con il deposito munizioni principale scavato nella roccia. Il Nuraghe Diana, sovrastante la batteria, ospitava invece una piccola e ben mimetizzata postazione osservatorio, mentre sul litorale di Capitana e di Is Mortorius due piccoli fortini vigilavano per eventuali piccoli sbarchi dal mare. Poco dopo la guerra gli alloggiamenti e i servizi della Batteria, probabilmente edificati per ampliare il complesso della tonnara, furono utilizzati come colonia marina. “Condanno fermamente questo gesto vile e incivile, che impedirà anzitutto la visita durante l’evento di fine maggio, ma costerà chissà quanti soldi pubblici per il ripristino. È assurdo e sconcertante che qualcuno possa offendere in questo modo il patrimonio storico-ambientale di Quartu e della Sardegna tutta” commenta il Sindaco Stefano Delunas. Intanto la Conservatoria delle Coste fa sapere che presenterà una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica.

 

 


In questo articolo: