“Insalate di McDonald contaminate da listeria in dozzine di ristoranti”

Francia. Insalate di McDonald contaminate da listeria in dozzine di ristoranti. Lo Sportello dei Diritti: “Mc Donald’s ha informato i suoi clienti che le insalate sono state contaminate con listeria a luglio. Consigli per gli italiani che hanno consumato il prodotto in Francia presso le catene del McDonald dal 9 al 14 luglio”


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Il gruppo di Mc Donald’s ha informato i propri clienti che molte insalate Caesar sono state contaminate da listeria. Decine di ristoranti sarebbero interessati dal gigante del fast food. La denuncia arriva dallo Sportello dei Diritti: “Il gruppo McDonald’s ha annunciato mercoledì 1 agosto di aver rilevato durante un controllo interno la presenza di listeria in un’insalata “Chicken Caesar” in un lotto venduto dal 9 al 14 luglio in tutta la Francia. Dopo aver ritirato dalla vendita il 15 luglio i prodotti di questo lotto forniti da Florette Food Services ( FFS), suo “storico partner francese” , la catena di ristoranti ha deciso di informare i propri clienti sul proprio sito Web mcdonalds. Fr e mettendo poster di informazioni nei suoi ristoranti, dice. L’elenco di dozzine di ristoranti che commercializzavano questa insalata, in 12 regioni, nel periodo in esame riguardava in particolare la Bretagna, la Normandia e il Paese della Loira.La catena di fast food invita i suoi clienti che l’hanno consumata nelle date indicate, a contattare il servizio clienti al numero 0800 000 175 e li consiglia “come precauzione e solo in caso di febbre, isolata o accompagnata da mal di testa” di consultare il proprio medico. “Questi sintomi possono far pensare alla listeriosi, che può essere seria e ha un tempo di incubazione fino a otto settimane”. Tuttavia, “tutte le altre analisi eseguite in tutta la catena sulla spedizione nel giorno e nel mese di produzione sono tutte conformi alla normativa”, comunica McDonald. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda agli italiani che si trovavano in Francia dal 9 al 14 luglio e che hanno consumato nei fast food della multinazionale americana il prodotto oggetto della contaminazione, in caso di sintomi analoghi a quelli sopra descritti, di rivolgersi al proprio medico curante per l’eventuali cure del caso.


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