Il grande cuore dei sardi per Sara di Assemini: “Tante offerte di lavoro, ho ancora la casa”

Una gara di solidarietà partita dopo l’appello lanciato su Cagliari Online. Sara Taberlet, 25enne disperata tra lavoro che non c’è, la madre ricoverata e un affitto impossibile da pagare, è riuscita ad evitare lo sfratto: “Grazie da me e dai miei 2 cagnetti, la mia battaglia va avanti”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Paolo Rapeanu

“Ho ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà e di offerte di lavoro. Ho già fatto una prova di due giorni come barista e sto per iniziare un’altra esperienza in una pizzeria”. È serena e decisamente più felice Sara Taberlet. Venticinque anni, di Assemini, il ventinove agosto scorso ha lanciato un sos attraverso Cagliari Online: “Sto per finire in mezzo a una strada con i miei cani”. Una vita difficile, quella di Sara: dopo l’aiuto temporaneo da parte degli assistenti sociali, è stata costretta a vendere elettrodomestici e mobili pur di riuscire a pagare quei 400 euro al mese di affitto che, per chi non ha un lavoro stabile, rappresentano un bel problema. Ma il grande cuore di sardi si è messo a battere ancora una volta.
“Con il lavoro fatto in un bar di Cagliari sono riuscita a pagare una parte dei soldi dell’affitto alla padrona di casa, che non sembra più intenzionata a sbattermi fuori”, racconta, contattata da Cagliari Online, la venticinquenne. “Spero di riuscire a migliorare sempre di più la mia situazione, vivo sola, mia madre è in una struttura di riabilitazione. Purtroppo molti lavori che mi hanno proposto sono distanti da Assemini, e io non ho l’automobile”. Ma la positività c’è tutta, e Sara Taberlet, almeno per un po’, continuerà ad avere un tetto sopra la testa. E per i due meticci? “Una ragazza si è detta disponibile a tenermeli sino a quando non troverò una soluzione”. Sì, perchè nonostante il rischio di non avere più una casa sia, quantomeno, rimandato, Sara è netta: “Continuo a cercare un appartamento, va bene anche una stanza, che costi meno, per me e i miei due cagnetti”.


In questo articolo: