Il grande cuore degli agricoltori sardi: donati 2 quintali di pomodoro agli “ultimi” di Cagliari

La consegna dei prodotti, nata dalla collaborazione tra Arpos, Coldiretti Cagliari e la Caritas Diocesana, è avvenuta ieri mattina a Quartu all’interno del mercato di Campagna Amica di Pit’z serra dove proprio da ieri è arrivata la nuova produzione del pomodoro Io sono sardo


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

L’agricoltura sarda sta provando sulla propria pelle gli effetti dei cambiamenti climatici. Dopo la siccità straordinaria dello scorso anno quest’anno la pioggia non da tregua a nessun settore. Tra i maggiori colpiti c’è sicuramente quello del pomodoro da industria, mandato ko, dall’agosto più piovoso di sempre, da quando si rilevano i dati (1922), in cui ha piovuto per 23 giorni su 31, con brevi ma violenti temporali. Un vero record se si pensa che negli ultimi 5 anni la media delle giornate piovose ad agosto era di 3 giorni (in tutto il mese).

Si stima intorno al 30% la perdita di pomodoro da industria con punte anche del 50% nei campi soprattutto del Medio Campidano e Basso Oristanese.

Ma non per questo gli agricoltori dimenticano ed abbassano l’attenzione verso chi soffre ed ha meno possibilità. Persone che purtroppo sono sempre di più come due giorni fa ci ha detto il nuovo report della Caritas, secondo il quale dal 2016 al 2017 i poveri sono aumentati di tre punti percentuale, passando dal 14 al 17,3%.

Sono 7mila, secondo il report Caritas, le persone che nel 2017 si sono rivolte al Centro d’ascolto della Caritas e perlopiù sono italiani, il 70 percento.

Per questo motivo i soci della cooperativa Arpos guidati dal presidente Priamo Picci doneranno alla Caritas Diocesana di Cagliari due quintali di passato di pomodoro da servire nelle mense dei poveri.

La consegna dei prodotti, nata dalla collaborazione tra Arpos, Coldiretti Cagliari e la Caritas Diocesana, è avvenuta ieri mattina a Quartu all’interno del mercato di Campagna Amica di Pit’z serra dove proprio da ieri è arrivata la nuova produzione del pomodoro Io sono sardo.

“Nonostante tutto cominciamo una nuova annata con i prodotti Io sono sardo – sostiene il presidente Priamo Picci -. Un prodotto in continua crescita che quest’anno ha raddoppiato le produzioni rispetto allo scorso anno, nonostante le perdite dovute al maltempo. Per questo ci riteniamo fortunati e seguendo il messaggio della Giornata del Povero che si è svolta domenica scorsa per volere di Papa Francesco abbiamo voluto ringraziare il signore ricordandoci chi soffre ed è costretto a frequentare le mense dei poveri”.

Quest’anno il pomodoro Io sono sardo trasformato per la prima volta da una industria a conduzione familiare nel salernitano “La Regina del Pomodoro”, è passato dai 19mila quintali del 2017 ai 30mila quintali di quest’anno. Un percorso che fin dalla nascita segue un trend positivo. Si è cominciato appena nel 2011 con 500 quintali, per arrivare ai 19mila dello scorso anno e l’exploit di quest’anno. Numeri che valgono doppio se si considera l’annata piovosa che ha causato la perdita del 30% del raccolto.

“Io sono sardo si conferma un esempio per tutto il comparto agricolo – sostiene il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas -, in cui si valorizza nel vero senso del temine il prodotto e si rispettano i produttori con una remunerazione equa e allo stesso tempo anche i consumatori con un prodotto di altissima qualità, certificato e garantito, in cui si segue una attenta e severa produzione e si seleziona il prodotto già sul campo, certificato anche dal fatto che il pomodoro conferito all’industria ha solo un margine del 10 per cento di scarto. Nulla rispetto alle percentuali che si riscontrano anche nel resto d’Italia”.

“Siamo orgogliosi del lavoro che sta portando avanti Arpos – afferma il direttore di Coldiretti Cagliari Luca Saba –. I prodotti Io sono sardo sono divenuti in pochi anni un simbolo dell’agroalimentare sardo. E’ un fiore all’occhiello dei nostri mercati di Campagna Amica. E grazie alla tenacia della cooperativa continua a crescere e ad affermarsi ormai in tutti mercati portando alto il nome della Sardegna”.