Francesco, disabile:”Così vivo con 300 euro, mi sento abbandonato”

La storia di Francesco Smalto, invalido 43enne di Quartucciu, costretto su una sedia rotelle per un male gravissimo, con una pensione che non gli permette di vivere, da mesi chiede aiuto ma nessuno risponde alla sua chiamata: “Riesco ad andare avanti grazie a qualche amico che mi fa la spesa, al proprietario di casa che mi viene incontro con l’affitto ma è durissima.”


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Con una pensione di 300 euro costretto su una sedia rotelle per una patologia invalidante al 100 per cento, vivere non è certo facile. Lo è ancora meno se nessuno risponde alla tua chiamata d’aiuto. “Mi sento abbandonato”. Queste le parole di Francesco Smalto, 43enne di Quartucciu. Abita da solo in una casa in affitto a Sant’Isidoro, frazione di Quartucciu. Da mesi non vive ma sopravvive tra mille difficoltà.
 
“Ho provato più volte a mettermi in contatto con i servizi sociali del comune ma non sono ancora stato ricevuto. Mi sono recato alla Caritas in viale Fra Ignazio e anche qui non sono riuscito a trovare le persone che mi hanno detto avrebbero potuto aiutarmi. Tutti mi dicono ripassi  e rimandano all’ennesimo appuntamento che puntualmente non avviene mai” dice laconico. Ogni qual volta Francesco deve spostarsi lo deve fare ovviamente con la sua carrozzina con tutte le difficoltà che ne conseguono e le barriere architettoniche di cui sono costellate le nostre città.
 
Con 300 euro è impossibile campare e pagare un affitto, come va avanti? “Grazie all’aiuto di qualche amico che mi fa la spesa, o del proprietario di casa che mi viene in contro ma è durissima”. Da sei mesi Francesco chiede aiuto, invano. Pare che nessuno ascolti il suo grido di aiuto. In un periodo storico in cui la situazione è sempre più grave con tassi di disoccupazione allarmanti, lui è solo un numero, fra l’esercito di bisognosi per chi ha l’arduo incarico di dare una mano a chi vive in condizioni economiche disagiate.
 
Francesco Smalto invalido al cento per cento non può lavorare, colpito da un male che si chiama necrosi settica delle articolazioni. In una parola: Cancro. Non aveva mai chiesto aiuto perché prima riusciva ad andare avanti anche grazie anche al reddito della sua convivente, ma da quanto si sono lasciati sei mesi fa è rimasto solo. Isee zero, 300 euro di pensione. Chiede solo di essere ricevuto per trovare una soluzione al fine di rimediare a una condizione di non vita.
 
“Fino ad oggi ho trovato qualcuno di buon cuore che mi aiutato, un ragazzo gentile che mi accompagna con il suo taxi senza farmi pagare fino all’Oncologico per le visite, c’è chi mi fa la spesa e che mi aiuta come può ma non posso andare avanti così” racconta. “Chi di dovere non può girarsi dall’altra parte” dice quasi sottovoce.
 
Non lo si dovrebbe fare mai aggiungiamo noi, e ancor meno difronte a una persona invalida e affetta da un gravissimo male, che non ha certo scelto questa condizione.