Femminicidi, dieci anni fa veniva uccisa Dina Dore

Il corpo della donna di Gavoi fu trovato senza vita dentro il bagagliaio della sua auto. E’ ancora emergenza femminicidi: in Italia una donna viene uccisa ogni 60 ore


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Dieci anni fa ad oggi la morte di Dina Dore, la casalinga di Gavoi, trovata morta nel cuore della notte tra il 26 e  27 marzo 2008 nel bagagliaio della sua Fiat Punto parcheggiata nel  garage di casa. La donna era legata mani e polsi, il viso avvolto dal nastro adesivo. Morì per asfissia. A dare l’allarme per la scomparsa della donna, il marito Francesco Rocca, che una volta rientrato a casa dal lavoro non l’aveva trovata.

Inizialmente si pensò ad un sequestro di persona finito male. I Rocca infatti erano una famiglia benestante. Ma anni dopo, le indagini proseguono, e numerose intercettazioni e messaggi tra Dina e il marito fanno emergere un’altra verità. La più terribile: l’ennesimo femminicidio. L’uomo la tradiva con l’amante e lei questo lo aveva scoperto, Rocca temeva che per questo chiedesse il divorzio e lui perdesse tutto. Il marito viene così incastrato e condannato per essere il mandante dell’atroce delitto. A compierlo un giovane del paese allora 17enne. Nel 2006 viene confermato dalla corte d’assise l’ergastolo.

Dina Dore potremmo dire è diventata la donna “simbolo” del femminicidio in Sardegna, a lei è stata intitolata l’8 marzo la sala riunioni della Commissione Regionale per le Pari Opportunità. Prima ancora il litorale di Bosa è  stato a lei dedicato.

Sono passati dieci anni ma la situazione non è cambiata, è ancora emergenza femminicidi. Secondo gli ultimi dati della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, in Italia, una donna viene uccisa ogni sessanta ore. Tremila donne sono state ammazzate per mano del marito, del compagno o di un ex dal 2000 ad oggi, in 8 anni. Sono i drammatici numeri di un fenomeno che non conosce fine, ma anzi appare sempre più grave. Che non conosce confini geografici, età, condizioni sociali ma colpisce le donne, in quanto donne in ogni parte del mondo.