“Farmacia Brotzu,appalto milionario affidato in tutta fretta: perchè?”

I dubbi del segretario Uil Fpl, Attilio Carta: “Un appalto milionario avviato in fretta e furia dalla precdente amministrazione, e concluso con altrettanta solerte velocità dagli attuali responsabili dei competenti uffici regionali. Perché tanta fretta?”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Sull’appalto milionario affidato, per la Farmacia del Brotzu, alla “Ingegneria Biomedica Santa Lucia”di Piacenza( per  1.615.068 annuali + iva per nove anni, oltre a 30.960+ iva per costi di sicurezza) si toglie qualche sassolino dalle scarpe, esprimendo forti dubbi fretta il segretario del sindaco Uil Fpl dell’azienda Brotzu Attilio Carta

“Un appalto avviato in fretta e furia dalla precedente amministrazione, a ridosso delle ultime elezioni regionali, una spasmodica corsa ad ostacoli conclusasi col succitato contratto , approvato, con altrettanta solerte velocità, dagli attuali responsabili dei competenti uffici regionali. Perché tanta fretta? Si sa che la fretta è sempre una cattiva consigliera. Così tanta “fretta” perfino da “nominare” in qualità di DEC, una SC Ospedaliera anziché l’usuale persona fisica. Il tutto in pieno regime della circolare , con la quale il nuovo assessore alla sanità, imponendo precisi limiti di spesa, disponeva che le aziende sanitarie si attenessero alla sola “normale amministrazione”. Erano da evitare, pertanto, tutti quei “provvedimenti che rischiano di condizionare pesantemente la programmazione dei servizi sanitari e che incidono in maniera rilevante sui costi, con la conseguenza di aggravare i già consistenti disavanzi di sistema”. Progetto difeso, quasi fosse una propria creatura, ed espressamente caldeggiato persino dallo stesso assessore, anche a mezzo stampa , quale “metodo innovativo che garantisce un importante risparmio “.…dunque……..“nulla è lasciato al caso, è in atto un costante e attento monitoraggio della spesa e fra un anno o giù di lì si avranno i primi dati”, con la prospettiva che “si potrebbe arrivare anche alla rescissione del contratto “ nel momento in cui venga certificato che i risultati non sono quelli attesi”.

Anziché questa sorta di “staffetta” tra diverse amministrazioni, non sarebbe stato più opportuno un attimo di pausa propedeutica ad una saggia ed efficace riflessione gestionale? E’ infatti alquanto anomalo fare prima l’appalto e solo dopo sperimentarne l’efficacia! Con la delibera G. R. n. 54-11/2015 “misure di contenimento della spesa farmaceutica”, al capitolo 1 del primo allegato “razionalizzazione della prescrizione di farmaci oncologici e oncoematologici ad alto costo” [rappresentanti da soli il 45% della spesa farmaceutica ospedaliera complessiva], si individuano alcune direttive gestionali all’interno di un ipotetico piano di rientro relativo a tale importante capitolo di spesa. A seguito di uno studio fatto sul rapporto costo/trattamento, la ASL 3 di Nuoro, per tali terapie, è stata evidenziata con la miglior performance nell’anno 2014. Di conseguenza, a vari Direttori generali si imponeva l’obbiettivo, entro il triennio, di adeguarsi, salvo scostamenti debitamente motivati, al costo benchmarking/terapia della succitata struttura Nuorese. Una sorta di “mannaia” che si abbatte sulla testa proprio dei pazienti notoriamente fra i più deboli, gli oncologici.

Se proprio si doveva “colpire” così pesantemente anche i farmaci oncologici del Businco e Microcitemico, coi loro oltre 1000 pazienti trattati, l’appalto milionario del Brotzu è da considerarsi realmente strategico, funzionale e appropriato per il raggiungimento di tale doloroso obiettivo? E’ stata fatta cioè un’approfondita disamina e/o pianificazione in tal senso? In assenza di ineccepibili riscontri scientifici, invece, non sarebbe stato forse più saggio recuperare e dare finalmente esecuzione al progetto del 2009 [Del. n° 190] per “l’istituzione della specifica UFA e il riassetto del Laboratorio per la preparazione della Galenica nutrizionale”, lasciato inspiegabilmente inapplicato in questi ultimi anni?

Investendo in congrue risorse umane e tecnologiche, al fine di ergerlo a struttura di indiscussa affidabilità tale da soddisfare le esigenze terapeutiche per un bacino d’utenza forse anche più ampio delle due specifiche eccellenze Ospedaliere di riferimento Regionale? Naturalmente incrementandone il numero degli operatori preposti, compresi una decina di farmacisti, essendo, questi, figure “centrali”, dall’appropriatezza alla somministrazione dei medicinali, oltreché indispensabili per la formulazione di farmaci, rigorosamente personalizzati, ad alto costo e in mono dose, come gli antiblastici. Scelta questa sicuramente più condivisibile per efficacia operativa e gestionale oltre per il palese forte impatto sociale.

Tenuto conto della specificità interventistica e chirurgica del Brotzu e in tale contesto: qual è lo stato dell’arte dell’appalto milionario, dagli incerti riscontri di risparmi? son state puntualmente fatte e con quali risultati tutte le verifiche imposte da contratto?  qual è l’attuale spesa farmaceutica a fronte della massiccia diffusione dei generici?  quale conclusione di inconfutabile abbattimento dei costi si è sinora arrivati? son stati rimossi tutti i dubbi paventati dagli operatori utilizzatori nei vari reparti?  quant’è il risparmio sulle scorte, che tra l’altro sarebbe solo per i primi 2 anni?  quant’è il risparmio sui premi assicurativi per l’accertato minor rischio complessivo? circa 164.000 euro mensili attuali sono come in progetto e meno che prima dello stesso? esiste il rischio di risultanti sottostimati, cioè una spesa farmaceutica “nascosta”, in quanto essendo stata “collocata” nel capitolo dei servizi potrebbe non apparire come tale? si è preso seriamente in considerazione che, in un caso simile ad Alessandria, l’Aress in collaborazione col Politecnico di Torino, ha concluso un serio studio di fattibilità sostenendo che “sulla base dei dati e delle informazioni raccolte ed elaborate non vi sono evidenze economiche sulla convenienza nell’utilizzo della dose unitaria e/o personalizzata”?

 A fronte di tutti questi possibili dubbi, purtroppo è stato imposto un’organizzazione caratterizzata dal progressivo svilimento del fattore umano, mentre quest’ultimo svolge un ruolo molto importante per una efficace gestione dei farmaci. Anziché partire dalle esigenze del paziente, come nel resto d’Europa, qui si preferisce sacrificare le competenze professionali sbilanciando il sistema affidandolo eccessivamente alla “robotica”: utilissimo ma unicamente in un sistema misto. A più di due anni, ben oltre i termini previsti, quali sono i dati di un effettivo e convincente risparmio come annunciato, con tanta convinzione, dall’assessore alla sanità? Eventuale risparmio è accettabile solo se realmente certificato e soprattutto elevato! In un contesto Sanitario Regionale in perenne deficit, oramai quasi strutturale, con un buco di oltre 300 mln annui, che sinora la politica è ancora lungi da contrastare, non appare un quanto mai imprudente sbilanciarsi tanto confidando in appalti milionari di dubbia efficacia gestionale e soprattutto economica? Investire cioè cifre consistenti e sacrificando addirittura l’occupazione di figure professionali importanti, in una Regione così tanto flagellata dalla disoccupazione? Comunque prima di investire tanti soldi pubblici la prudenza è sempre d’obbligo e non è mai troppa! Un Ospedale come il Brotzu, palesemente bistrattato negli ultimi anni, per l’impegno professionale e i risultati scientifici sistematicamente ottenuti meriterebbe ben altro trattamento! E’ inderogabile un inversione di rotta e, in modo consistente, si investa seriamente sul personale delle corsie per garantire una degna assistenza a tutti i cittadini della Sardegna. Non si può continuare con questa indifferenza politica e non rendersi conto che l’eccellenza Brotzu è sempre più prossimo ad una malcelata crisi di nervi! Non è più possibile che i Lavoratori debbano sistematicamente rifugiarsi in gravosi quanto demotivanti contenziosi legali a tutela della loro sempre più fragile integrità psicofisica. Considerata la grave sofferenza dell’Ospedale più grande in Sardegna oltre la conclamata voragine consolidatasi nella spesa sanitaria, con la sua pesante incidenza sull’intero bilancio Regionale, è auspicabile che, eliminando gli sprechi veri, la politica, visti i tempi e senza indugi, intervenga e avvii una seria verifica su ogni eventuale investimento milionario. Prevenendo così imbarazzanti attenzioni particolari e specifiche inchieste future.”


In questo articolo: