Fabio Secci, piccolo eroe: “Volo nel surf con una protesi alla gamba”

Il personaggio del giorno di Cagliari Online: c’è un altro Fabio a Villacidro, ancora più eroico del campione Fabio Aru. Si chiama Fabio Secci, ha 34 anni, trova il coraggio per fare sport con una protesi alla gamba che per lui rappresenta una bellissima sfida


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

C’è un altro Fabio a Villacidro. Se vogliamo ancora più eroico, ancora più rappresentativo, ancora più degno di nota del Fabio Aru che tutti conosciamo. Parliamo di Fabio Secci, 34 anni, da alcuni anni a Londra. Il suo punto di forza? Una protesi alla gamba che rappresenta per lui una sfida, una motivazione, e guai a parlargli di limite. “Non ha mai rappresentato un problema, anzi, l’ho sempre considerata un modo per affrontare tutte le sfide della vita e imparare qualcosa di nuovo su me stesso”.  Con il supporto degli amici e della famiglia, Fabio ha sempre avuto la possibilità di poter praticare differenti sport a livello agonistico, dal basket (nel quale ha militato diversi anni in serie D), al surf, sua grande passione e per il quale è stato amore a prima vista. “Da circa un anno e mezzo pratico wakeboarding e surfing a livello agonistico, e allo stesso tempo mi diletto a fare l’istruttore di wake per beginners in un wakepark a Londra”. Una forza d’animo che lascia senza parole  e che l’ha portato fino al sogno del mondiale, disputato proprio poche settimane fa. “Il vedere come le persone vengono motivate quando entro in acqua e pratico questi sport, mi ha fatto pensare che era ora di condividere la mia storia, la mia passione e il come un adaptive athlete vive la sua vita, una vita senza limiti”.

OLTRE I DURI ALLENAMENTI. Ed è con questo spirito che Fabio ha dato vita al “You are your unique limit”  (www.f-yourlimit.com), un progetto che ha diversi scopi, su tutti quello di ispirare le persone a cambiare la propria vita, cercando di spingersi oltre i propri limiti e riappropriarsi di ciò che solo apparentemente sembrava perduto. “Il progetto mira a trasmettere la mia esperienza su ciò che è l’armonia con se stessi, partendo dalla consapevolezza di avere la protesi, quindi perché nasconderlo o doversene vergognare?”  Accettarsi per come si è, questo è il messaggio di Fabio e del suo progetto, ma non vi è solo l’aspetto emotivo e psicologico, c’è anche quello dinamico e di “campo”, con la concreta possibilità per gli adaptive athletes di provare questi sport tramite demo session o eventi, introducendoli in questo mondo e dando vita ad un differente percorso della loro esistenza. Il progetto ad ora è presente solo nel Regno Unito ma Fabio spera di poterlo lanciare a breve anche in Italia e in particolare nella sua Sardegna. “Provo con tutte le mie forza ad avere sempre una visione positiva del mondo, guardando al futuro in maniera differente, sempre a caccia di avventure, successi e insuccessi, dai quali imparare”, continua Locci, “sono convinto che l’avere una visione positiva del mondo sia fondamentale, anche se non nego naturalmente che tutto ciò richieda una quantità di energie parecchio alta”. Energie che all’atleta villacidrese però, di certo non sembrano mancare, anzi, ed è così che tra lavoro e impegni familiari, la sua passione e la voglia di andare oltre i limiti, lo spingono ogni weekend a scendere in campo, o meglio, in acqua per il training e per  i duri allenamenti.

“Fa tutto parte del gioco e tutto ciò mi rende vivo, il vedere le persone che al di fuori di quelle acque quotidianamente combattono con i tanti problemi, e una volta dentro si rivelano incredibilmente degli assoluti campioni, mi spinge a continuare a fare tutto ciò, a crederci, ad avere speranza”. E come detto, il suo vero sogno Fabio l’ha realizzato lo scorso 8 Dicembre in occasione dei mondiali di adaptive surfing tenutisi in California: “ho realizzato il sogno di rappresentare l’Italia portando a casa un buonissimo risultato, abbiamo infatti migliorato il posizionamento dal 18° al 12° posto nel ranking mondiale e siamo molto soddisfatti”. Dopo aver rilasciato interviste per la Spagna, l’Argentina e gli Usa, Fabio ha accettato di buon grado e con estrema gentilezza di raccontare a Casteddu online la sua incredibile vita, anche per esprime l’idea sul futuro del surfing in Europa e in Italia, con la speranza che la sua voce possa essere d’aiuto per sensibilizzare le istituzioni sugli investimenti in queste particolari discipline e sull’importanza terapeutica che queste possono avere. “Uno dei mie prossimi obiettivi sarà quello di organizzare il primo evento per adaptive surfing in un wakepark, in modo tale che si possa iniziare un processo di diversi eventi atti a creare un vero e proprio tour di competizioni”. E allora non ci resta che augurare a Fabio buona fortuna concludendo con il suo motto che dice: “Sei unico, vivi il tuo sogno, il sogno di una vita senza limiti”. 


In questo articolo: