Ts’E, Rossella Faa in “Baa-Bà!” inaugura Teatro Senza Quartiere

Un affascinante viaggio tra miti e leggende dell’Isola per l’inaugurazione di Teatro Senza Quartiere: a dare il la alla rassegna firmata Teatro del Segno questa asera alle 20.30 nel cuore di Is Mirrionis la poliedrica Rossella Faa sulle note di Baa-Bà


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Un affascinante viaggio tra miti e leggende dell’Isola per l’inaugurazione di Teatro Senza Quartiere: a dare il la alla rassegna firmata Teatro del Segno sabato 22 aprile alle 20.30 al Ts’E / Teatro Sant’Eusebio in via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari sarà la poliedrica Rossella Faa – cantante e compositrice, performer e attrice – sulle note (e parole) di “Baa-Bà!”Un’antologia di “Storie e Ricette (e Preghiere)… fatte a Canzone” per lo spettacolo / concerto che racconta l’amore e la solitudine, la gelosia e il tradimento, ma anche l’incanto dell’infanzia e la diversità tra (auto)ironia e poesia.

Un raffinato divertissement in cui le sonorità della lingua sarda – nella variante campidanese – s’intrecciano a suggestioni d’oltreoceano, in un libero gioco di accostamenti e contrasti, tra variazioni sul tema e inedite “contaminazioni”, in cui l’artista di Masullas, come una moderna cantastorie, intesse la delicata trama dei suoi racconti fantastici. La cultura popolare della Sardegna – con il suo ricco patrimonio di apologhi e canti, filastrocche e favole – offre molteplici spunti tra rimandi alla ricerca filologica ed etnografica e alle varie forme di sperimentazione musicale e letteraria che si ispirano e “reinventano” la tradizione in chiave – e con sensibilità – contemporanea.

Sotto i riflettori – insieme a Rossella Faa, voce narrante e “cantante” della performance teatral-musicale impreziosita da immagini originali ed emblematiche – l’affiatato ensemble che schiera Giacomo Deiana alla chitarra, Nicola Cossu al contrabbasso e Stefano Sibiriu alle percussioni tra echi del Centro e del Sudamerica – dalla Bossa Nova ai ritmi di Cuba – e la libertà d’improvvisazione del Jazz.

Baa-Bà!” – un progetto originale nato intorno all’idea di affrontare l’universo femminile nelle sue diverse sfaccettature, compresa l’inclinazione alla “singletudine”, da cui è scaturito l’omonimo album (fresco di “ristampa” in forma di libro/cd – e disponibile nel foyer per chi desiderasse un souvenir della serata) – descrive il mondo “dalla parte delle bambine” con uno sguardo attento all’attualità. Tra la dolcezza di una ninna-nanna – “Ninna Pippia” – per fugare incubi e paure dell’infanzia, e la melodia meravigliosa e struggente de “S’Acqua ‘e s’Oru”, affiora l’insolito ed efficace ritratto di “Arrannegadedda” da cui trarre consiglio su come reagire alla malinconia compiendo “atti contrari”, accanto alla deliziosa “Cannacca Macca” sul senso prezioso della “diversità” a fronte di pregiudizi e timori, quasi e presagire la ricchezza di una società multietnica.

Focus sull’amore – con la tenera storia di “Ta bellu su domminigu” e la preziosa ricetta dei “Malloreddus cun bagna” con uno speciale rituale per propiziarsi il favore di Nostra Sennora ‘e sa Cos’e Pappai – emblematica proiezione del legame tra eros e cibo, in una curiosa e felice commistione, o confusione, tra sacro e profano. Poesie in musica – tra inquietudine e ferite del cuore – come “Soba” e “Naramì cumment’è”, e storie e voci di di donne lontane, in “Cantanta” – lasciano il posto a virtuosistiche interpretazioni delle varianti della lingua sarda di “Aiaia mia santu ‘Idesa” e infine una nota di saudade – con il rimpianto per le occasioni perdute – in “Sa vela”.

La potenza icastica del sardo – lingua “concreta” dove suono e segno si fondono – e il potere evocativo della musica danno vita a una poetica alchimia, per un itinerario intrigante e a tratti sorprendente fra i labirinti della mente e del cuore, per scoprire le aspirazioni e i sogni, i desideri e i timori delle donne – e degli uomini – che restano immutati nel tempo, a tutte le latitudini e in tutte le epoche, e si traducono nell’individuale ricerca della felicità.

Teatro Senza Quartiere” anche per i giovanissimi: la domenica al Ts’E è all’insegna del “Teatro e Marmellata”, e si comincia proprio domenica 23 aprile alle 17.30 con lo speciale appuntamento con “Gianni Schicchi” – originale mise en scène della celebre beffa, quasi un apologo sull’avidità punita e il trionfo dell’intelligenza, ispirata all’omonima opera di Giacomo Puccini, con drammaturgia e regia di Stefano Ledda e sul palco gli attori del gruppo teatrale dell’Università della Terza Età di Villacidro – in una coproduzione UTEV/ Teatro del Segno.

La stagione “Teatro Senza Quartiere” – nell’ambito del progetto “Teatro Senza Quartiere/ per un quartiere senza teatro” – proseguirà sabato 29 aprile alle 20.30 con il debutto in prima nazionale di “Clocharme #2” – il nuovo spettacolo ideato e diretto da Serenella Converti – alias La signorina Tina – e interpretato da Alessandra Leo e Vanessa Podda che racconta “il mondo visto da fuori” attraverso lo sguardo di due singolari e imprevedibili “barbone” – fra teatro e clownerie.

Sarà poi la volta – sabato 6 maggio alle 20.30 – di “Baroni in Laguna” – tratto dall’omonimo saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori, con adattamento e regia di Stefano Ledda, anche protagonista sulla scena sulle note di Andrea Congia (chitarra e pedal board) e Juri Deidda (sassofono) sulla rivolta dei pescatori di Cabras – per un efficace affresco sul Medioevo in Sardegna – a metà del ventesimo secolo.

L’originale “Esodo” di e con Valentino Mannias – uno dei più interessanti talenti della scena isolana – è in programma sabato 13 aprile alle 20.30: l’artista interpreta un personale omaggio a Sergio Azeni, tra elementi autobiografici e riflessioni sui sogni e le speranze di un giovane in procinto di lasciare la terra natìa, con una galleria di personaggi reali e immaginari, sulla colonna sonora creata ed eseguita dal vivo dall’attore-musicista Luca Spanu.

Un racconto corale per il ritratto di un (anti)eroe – sabato 20 maggio alle 20.30 – con “Chi era Giacomo Serra”, liberamente ispirato a “Il figlio di Bakunin” di Sergio Atzeni e “Paese d’ombre” di Giuseppe Dessì, con drammaturgia e regia di Stefano Ledda. Sotto i riflettori, Anna Paola Marturano, Daniela Collu, Roberta Loddo, Rosellina Lo Nardo, Francesco Cittadini e Massimo Pruna che daranno voce ai personaggi di una storia sull’avvento del lavoro a cottimo nelle miniere.

Suggellerà la prima stagione di “Teatro Senza Quartiere” al Ts’E di Is Mirrionis – sabato 27 maggio alle 20.30 – “Predi Antiogu e sa Perpetua” – divertente commedia in limba diretta e interpretata da Rossella Faa insieme con Elio Turno Arthemalle, e liberamente tratta dal poema satirico “Sa scomuniga de Predi Antiogu” da cui attraverso la predica sui generis del parroco di Masullas, vittima di un furto, affiora una chiara immagine dell’Isola a metà dell’Ottocento.

S’intitola “Teatro e Marmellata” la rassegna dedicata ai più giovani – che si aprirà domenica 23 aprile alle 17.30 al Ts’E di via Quintino Sella con “Gianni Schicchi” – dall’omonima opera di Giacomo Puccini: un “viaggio nella commedia” che riprende la celebre beffa ai danni degli eredi di un ricco mercante, in un trionfo dell’astuzia – e dell’arguzia – sull’avidità.

Storie senza parole – tra ironia e poesia – con “Il Fil’Armonico” di e con Agostino Cacciabue (Teatro Tages) domenica 7 maggio alle 17.30 mentre domenica 14 maggio alle 17.30 spazio a “Rodari… per tutto l’anno” con Alessandra Leo e Stefano Ledda.

A seguire “La fantasmagorica Historia di Principe Ragno” – una favola per burattini e pupazzi “animata” da Rahul Bernardelli – domenica 21 maggio alle 17.30 e infine –domenica 28 maggio alle 17.30 – l’ultimo appuntamento di “Teatro e Marmellata” con gli “Amori da Palcoscenico” interpretati da Marta Proietti Orzella e Stefano Leddain un coinvolgente e metateatrale divertissement.