“Su Isclavamentu” va in scena venerdì 14 aprile a Sarroch

Su Isclavamentu rappresenta il momento più doloroso, carico di pietas, della deposizione di Cristo in croce, è il titolo dello spettacolo che la Fabbrica Illuminata mette in scena nel giorno del Venerdì Santo


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“Iscravamentu”, parola sarda dal suono duro, che nella variante logudorese si addolcisce leggermente, diventando “isclavamentu”. Nei riti sacri della Settimana Santa in Sardegna rappresenta il momento doloroso, carico di pietas, della deposizione di Cristo dalla croce. E SU ISCLAVAMENTU è il titolo dello spettacolo che La Fabbrica Illuminata mette in scena domani, 14 aprile, nel giorno del Venerdi santo, a Sarroch, alle 19.30, nella chiesa parrocchiale di Santa Vittoria (Piazza Repubblica 18). La sacra rappresentazione è tratta dal testo scritto nel XVIII secolo, in un colto sardo logudorese antico, dal canonico Giovanni Delogu Ibba, Tragedia in su isclavamentu de su sacrosantu corpus de nostru sennore Iesu Christu, settima parte dell’opera “Index libri vitae”, che l’autore diede alla luce nel 1736;ed è frutto della residenza artistica che ha visto protagonista in questi mesi Pino Micol, attore di grande esperienza e interprete di spicco nel panorama teatrale nazionale.  

 “Si tratta di  una sacra rappresentazione – come spiega Marco Parodi, regista della messa in scena e direttore artistico de La Fabbrica Illuminata – che racchiude Teatro e Liturgia, Spettacolo e Rito, Società e Lingua, assolutamente innovativa per l’epoca grazie all’impiego dei codici teatrali della gestualità e dell’illuminazione, e che il suo autore ha potuto per la prima volta in Sardegna collocare all’interno di una chiesa al di fuori dei periodi canonici del Natale e della Settimana Santa, accompagnandola addirittura con i canti funebri delle prefiche, gli “attitidus”, tradizione fino ad allora stigmatizzata e proibita dalla autorità ecclesiastiche. Segna l’inizio del teatro moderno nell’Isola”. Le voci recitanti sono quelle di Pino Micol e Giulia Gambioli, in scena, insieme a Elena Pau, prima attrice de La Fabbrica Illuminata, un nutrito cast di attori ospiti, con la partecipazione degli allievi del corso di recitazione della residenza artistica e del Coro polifonico di Sarroch, che eseguirà oltre agli attitidus anche i suggestivigosos, gli inni sacri in lingua sarda. Le scene sono di Rahul Bernardelli, i costumi di Salvatore Aresu, le sculture di Paolo Sprega e Valeria Sabiu.


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