Università, Davide Rondoni e Rita Pacilio leggono per i ragazzi

Domani il primo appuntamento della rassegna “Per certi versi” all’Università di Cagliari


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Davide Rondoni e Rita Pacilio saranno i primi due poeti che l’Università di Cagliari ospiterà domani, martedì 25 ottobre, dalle 16 alle 18, nell’Auditorium A (Aula Wagner) del Campus Aresu. Penseranno gli studenti di Giovanna Caltagirone, ordinaria di Letteratura italiana contemporanea nonché curatrice del ciclo di incontri, che si raduneranno intorno alle parole degli autori, nuove fonti di approfondimento sulla realtà che circonda i più giovani. Lo scopo della rassegna “Per certi versi”, realizzata con l’Associazione “Il Grimorio delle Arti” e la guida della scrittrice Valentina Neri, è questo, avvicinarsi ai ragazzi per fornire loro e dal vivo gli strumenti del contemporaneo, che di solito non si affronta sui banchi di scuola. La lettura di un genere non soggetto alle mode del mercato è fondamentale per la crescita di teste pensanti e coscienze autonome. La sera i due poeti si sposteranno al locale Babeuf, dalle 20 alle 22, per un secondo reading più raccolto insieme ad alcuni autori sardi, tra i quali Giuseppe Mereu, Alessandra Fanti, Gavino Angius e la stessa Neri.

 

Sarà una vera e propria anteprima quella di Rondoni, che torna sempre volentieri a Cagliari, dove giusto l’anno scorso ha cominciato la sua battaglia per rieducare gli italiani alla poesia, insistendo sulla presenza costante dei poeti a scuola, per vivere direttamente l’esperienza di chi compone e salvare un genere letterario che soffre di non essere “commerciale”. Lo scrittore romagnolo presenterà alcune liriche inedite da La natura del bastardo, in uscita a breve per lo Specchio Mondadori con un titolo volutamente provocatorio, di rottura. Invece in Prima di andare (La Vita Felice) Rita Pacilio, studiosa dell’essere umano e dei contesti psico-sociali, confessa la vita di una donna anziana che, grazie al ricordo del suo amore, tiene in vita la memoria del mondo. Sono diverse le tematiche sottese tra scienza e coscienza: la solitudine e la frustrazione dell’ammalato, l’indifferenza sociale, la dimenticanza correlata ad alcune patologie cliniche che mettono a dura prova quella parte del cervello che custodisce la memoria a breve e a lungo termine e, inoltre, l’amore, in tutte le sue forme, amore come vera e unica motivazione di vita. Cinque lettere d’amore e trentanove poesie, suddivise in quattro sezioni – Ti scrivo dal mio niente, Guardare il vento, sapere il vento, Riaffiorare, Nel posto dove volano gli uccelli – in cui vengono mostrate accuratamente la caducità delle cose e la permanenza dei sentimenti.


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