Di Paolo Rapeanu
Dalla seconda città per numero di abitanti della Bielorussia a quella più popolosa della Sardegna. Con vari step: 2 mesi d’estate e 1 in inverno da adolescente. “Poi, a 17 anni, la famiglia che mi ospitava mi ha offerto la possibilità di trasferirmi a Cagliari per svolgere i miei studi”. Da quel momento, tanto studio, divertimento e, col tempo, anche la partecipazione alle iniziative sociali imbastite dalla comunità ortodossa. Con un inizio, in facoltà, non facile: “Qualche collega aveva messo in giro stereotipi bruttissimi legati alle donne bielorusse”.
Ma Cagliari, fortunatamente, è una città abitata, per la maggior parte, da persone curiose e aperte verso chi arriva da lontano: “Qui ho stretto amicizia con tanti ragazzi e ragazze, Cagliari ormai è nel mio cuore. Dopo la seconda laurea vorrei lavorare come interprete”. La Sardegna è una terra dove non è facile, però, trovare lavoro. Olga lo sa bene: “Infatti non voglio fare progetti a lungo termine”. Nel frattempo, si prepara a insegnare le basi della lingua russa grazie a un progetto dell’associazione Cittadini del mondo: “Tanti cagliaritani sono incuriositi, sia dalla nostra lingua sia dalla nostra cultura”.