Emanuela Loi, l’agente eroe vittima della Mafia: la fiction conquista il pubblico

Emanuela Loi, da Sestu a Palermo, la prima donna vittima della Mafia: sacrificò la vita per proteggere Paolo Borsellino. La fiction che le rende omaggio ha conquistato il pubblico televisivo: centinaia anche i post sui social Anche l’attrice che l’ha interpretata Greta Scarano dai suoi profili l’ha ringraziata


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Sono stati davvero in tanti (14 % di share) a vedere ieri sera Liberi e  Sognatori, la Scorta di Borsellino, la fiction andata in onda su canale 5 che racconta il sacrificio di Emanuela Loi, la prima donna della Polizia di Stato ad essere uccisa dalla Mafia, nella strage di Via D’Amelio. A  soli 24 anni.  Era il 19 luglio 1992. Con lei persero la vita i colleghi Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Durante la puntata, su Facebook, erano in tanti a condividere post nel ricordo di questa grande e coraggiosa donna, che a soli 22 anni lascia la sua terra, la Sardegna, e Sestu, dove era nata e vissuta fino ad allora, per entrare nella polizia. E in soli due anni viene chiamata a proteggere il giudice Paolo Borsellino. Nei suoi panni una splendida Greta Scarano che ha saputo renderle omaggio. Lei stessa ieri a condividere un post sui suoi profili social “”Grazie Manu”.

Una grande donna Emanuela. Una ragazza semplice, come tante altre, e allo stesso tempo come poche. Una ragazza con una grande passione per il suo lavoro. Una ragazza che nonostante la paura non ha pensato un secondo di mollare. Ai genitori che si mostravano preoccupati per lei aveva più volte detto “E’ il mio lavoro non mi tirerò mai indietro”.

Entrata nella Polizia di Stato a soli vent’anni nel 1989, nel 1991 viene trasferita a Palermo, tra gli incarichi che le verranno affidati c’e il piantonamento a Villa Pajno e il piantonamento al boss Francesco Madonia. L’attentato di Capaci la colpisce in prima persona, amica di Antonio Montinaro, caposcorta del magistrato Falcone, morto anche lui nella strage del 23 maggio del 1992. Un mese dopo Emanuela viene assegnata alla scorta del giudice Paolo Borsellino. Il pomeriggio del 19 luglio del 1992 una Fiat 126 venne fatta detonare a via D’Amelio mentre passava il giudice, l’esplosione uccise Borsellino e cinque agenti di scorta, tra cui Emanuela Loi.

Sua Sorella Carla, interpretata dall’attrice Ivana Lotito, si è sempre battuta in questi anni per conservare la memoria della sorella. I genitori sono morti entrambi, spenti a poco a poco, dopo la morte della loro Figlia Eroe.

Emanuela Loi ha ricevuto la medaglia d’oro al valor civile. Nella motivazione si legge “Preposta al servizio di scorta del giudice Paolo Borsellino, pur consapevole dei gravi rischi cui si esponeva a causa della recrudescenza degli attentati contro rappresentanti dell’ordine giudiziario e delle Forze di Polizia, assolveva il proprio compito con grande coraggio e assoluta dedizione al dovere. Barbaramente trucidata in un proditorio agguato di stampo mafioso, sacrificava la vita a difesa dello Stato e delle Istituzioni”.