Edilizia: il 18% delle abitazioni occupate in Sardegna necessita di interventi di riqualificazione

Su oltre 704mila case occupate nell’isola 126 mila sono in condizioni problematiche: 114 mila sono in stato di conservazione mediocre, mentre oltre 11mila sono in pessimo stato


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Circa il 18% dello stock edilizio occupato in Sardegna ha bisogno di interventi di ristrutturazione finalizzati a recuperare la piena funzionalità strutturale, tecnologica e estetica. Su un totale di 704.609 abitazioni occupate nell’isola, ben 126.008 sono in condizioni problematiche e hanno bisogno di interventi di recupero e riqualificazione edilizia: 114.762 sono in stato di conservazione mediocre e altre 11.246 si trovano in pessimo stato. E’il risultato di un recente report realizzato dal centro studi della CNA-Sardegna che ha condotto un’analisi sullo stato di conservazione dello stock abitativo occupato in Sardegna al 2017. Ben il 63,4% delle abitazioni sarde in stato di conservazione mediocre e pessimo – evidenzia lo studio dell’associazione artigiana -non è stata mai interessata da interventi di rinnovo (79.867 abitazioni), ma è altrettanto rilevante (36,6%) la componente in cattivo stato su cui in passato sono già stati effettuati interventi (46.141 abitazioni)”.

Se il report della CNA evidenzia che circa il 18% dello stock edilizio occupato in Sardegna avrebbe bisogno di interventi più o meno rilevanti, finalizzati a recuperare la piena funzionalità strutturale, tecnologica e estetica, la comparazione tra province fa emergere una situazione più grave a Nuoro e nell’Ogliastra, dove la quota di patrimonio da recuperare giunge a sfiorare il 20%.

Essendo in prevalenza improntata su un giudizio estetico sullo stato dell’immobile, la valutazione dello stato di conservazione dello stock abitativo tende comunque a sottostimare le dimensioni reali della domanda di rinnovo edilizio. Oltre che da motivazioni estetiche, questa infatti scaturisce spesso dalla necessità di adeguare agli standard correnti le dotazioni tecnologiche dei fabbricati (messa a norma degli impianti elettrici, idraulici, ecc.), riqualificazione energetica (sostituzione infissi, coibentazione termica, ecc.), riqualificazione urbanistica (potenziamento e riconfigurazione di spazi pubblici e servizi di prossimità).

Per questi motivi valutando la dimensione dello stock per epoca di costruzione ed interventi effettuati, infatti, la stima della domanda di riqualificazione assume proporzioni ben più rilevanti. Delle 614.477 abitazioni costruite fino al 2001, 351.837 non sono mai state interessate da interventi e dunque, dopo oltre 17 anni dalla costruzione, è ragionevole ritenere che gran parte di quel patrimonio edilizio, quasi la metà dello stock occupato (49,9%), necessiti di interventi di adeguamento tecnologico e funzionale, se non addirittura in qualche caso di consolidamento strutturale.

Dal confronto provinciale la situazione più critica si evidenzia ancora a Nuoro (37.356 abitazioni) e Oristano (37.480 abitazioni), dove la quota di abitazioni realizzate fino al 2001 su cui non sono stati realizzati interventi giunge a sfiorare il 55%, ma valori superiori alla media regionale si realizzano anche a Sassari (51,7%), Carbonia-Iglesias (51%) e Medio Campidano (51%). In valore assoluto, tuttavia, il più vasto mercato potenziale del rinnovo edilizio è senza dubbio quello di Cagliari, con 112.157 abitazioni costruite prima del 2001 su cui non sono mai stati effettuati interventi.


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