Cresce il mercato delle auto elettriche in Sardegna: +57,6 per cento nel 2017

Confartigianato: “Il futuro è la macchina elettrica e la Sardegna si sta preparando”. L’Associazione presenta un emendamento per tagliare il bollo agli autoveicoli “a energia pulita” e per servizio taxi, NCC e car sharing.


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In Sardegna 1.182 vetture ibride ed elettriche in circolazione sulle strade. Crescono le immatricolazioni: 364 solo nell’ultimo anno (+57,6%). Matzutzi (Confartigianato): “Il futuro è la macchina elettrica e la Sardegna si sta preparando”. L’Associazione presenta un emendamento per tagliare il bollo agli autoveicoli “a energia pulita” e per servizio taxi, NCC
e car sharing.

Sono 1.182 le autovetture elettriche o ibride che circolano sulle strade della Sardegna. Ben 364 sono state immatricolate nel solo 2016, l’1,3% sul totale delle 29.113 registrazioni dell’anno scorso fra le quali spiccano l’alimentazione a gasolio (16.693) e a benzina (11.814). Una goccia nel mare, il settore dell’ibrido ed elettrico, rispetto ai più comuni sistemi di propulsione che, però, ha registrato una crescita del 57,6% rispetto al 2015 contro il +16,9% del totale.
In ogni caso, le immatricolazioni dell’ibrido ed elettrico hanno superato quelle del GPL-Benzina, che si ferma a 236 auto.

Sono questi i dati del dossier sul trend delle “Auto ibride/elettriche in Sardegna”, realizzato dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna su fonte ISPRA e ACI nel 2016.

A livello nazionale, il boom d’immatricolazioni ibride ed elettriche è stato registrato in Lombardia con 10.527 autovetture vendute (+3,3%), seguita dal Lazio (7.308 e 3,2%) ed Emilia Romagna (4.456 con +2,9%).

“Stiamo assistendo a una crescita significativa di questo tipo di autovetture – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche se, per ora, rappresentano una percentuale minima rispetto a quelle più comuni”. “Dobbiamo sempre ricordarci come, fino a pochi mesi fa, l’isola fosse completamente priva di “carburanti” alternativi alla benzina, al gasolio e al gpl – continua il Presidente – ed è quindi facile spiegare come il mercato delle auto a basso impatto ambientale fosse sconosciuto”.

Matzutzi ricorda come, solo pochi giorni fa, la Commissione Europea abbia adottato il pacchetto mobilità pulita che pone un target di riduzione del 30% delle emissioni medie di CO2 dei nuovi veicoli tra il 2021 e il 2030, comportando anche la crescita del meccatronico, la figura professionale che sta sostituendo il meccanico e l’elettrauto.
In Sardegna, la modifica delle matrici tecnologiche delle auto, interesserà 2.513 imprese artigiane e circa 6.000 addetti nel comparto della Manutenzione e riparazione di autoveicoli.

Per questo, l’ente di formazione Scuola&Formazione Confartigianato, ha  appena presentato un percorso formativo proprio dedicato agli addetti alla riparazione, assistenza e soccorso stradale di veicoli elettrici e ibridi. Il Corso, rivolto soprattutto agli autoriparatori, si articola sui quattro moduli previsti dalla Norma CEI 11-27, che deve essere applicata a tutti i lavori in cui sia presente rischio elettrico, indipendentemente dalla natura del lavoro stesso e definisce gli elementi essenziali per la formazione degli addetti ai lavori elettrici.

Confartigianato Sardegna sottolinea come nell’Isola, nell’ultimo periodo, lo sviluppo della mobilità elettrica abbia fatto notevoli passi in avanti. Solo pochi giorni fa, infatti, grazie a uno stanziamento di 15 milioni di euro dell’Assessorato Regionale dell’Industria e con il via libera alle linee guida per l’elaborazione del piano della mobilità elettrica, le Amministrazioni Locali potranno cambiare il loro parco auto e acquistare mezzi elettrici. Inoltre saranno costruite le infrastrutture per informatizzare e gestire i punti di ricarica ed erogare i servizi di info-mobilità, le colonnine di ricarica lungo le strade principali, nei territori con maggiore densità abitativa e saranno sperimentati progetti pilota nelle isole minori. La mobilità elettrica, infatti, rappresenta anche una grande opportunità occupazionale nei settori manifatturiero, impiantistico e
dei servizi con un mercato potenziale attuale e futuro enorme, con delle forti ricadute sul territorio. Infine, i fondi saranno utili anche alle imprese di noleggio, di trasporto, di taxi, di spostamento merci “dell’ultimo miglio” e le aziende turistiche a trasformare la propria flotta sempre più verso l’elettrico.

“Non possiamo che essere d’accordo con la Regione quando dice che “il futuro è nel motore a trazione elettrica ed è necessario stare al passo con le Regioni e i paesi europei che stanno già attuando queste misure” – conclude Matzutzi – per questo, nella prossima Finanziaria, ai Consiglieri Regionali abbiamo proposto un emendamento che per 3 anni, dal 2018 al 2020, possa esentare il pagamento della tassa automobilistica regionale ai mezzi a propulsione “pulita” e per il
servizio pubblico di trasporto. Sarebbe interessante seguire l’iniziativa del Lazio e dell’Emilia Romagna, regioni che hanno già avviato azioni di incentivazione fiscale ed economica del settore”.

Questo il testo dell’emendamento proposto: “Gli autoveicoli nuovi con alimentazione ibrida elettrica e termica o con alimentazione a metano o a idrogeno immatricolati per la prima volta dall’entrata in vigore della presente legge fino al 31 dicembre 2018 ovvero gli autoveicoli destinati ai servizi pubblici di trasporto e con immatricolazione in uso servizio da piazza (taxi), noleggio da rimessa e senza conducente solo nel caso in cui ci sia un contratto di affidamento pubblico di
car sharing e siano adibite a tale servizio che operano nel territorio regionale, anche già immatricolati, sono esentati dal pagamento della tassa automobilistica regionale per il 2018 e per due annualit   successive. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale su proposta dell’Assessore competente in materia di entrate, emana le direttive di attuazione”.

Il parco delle autovetture regionale è costituito da 1.023.462 unità
per il 40,58% alimentate a benzina, per il 57,34% a gasolio, per il
5,8% è costituito da autovetture a benzina e gas liquido, per lo 0,81%
da benzina e GPL mentre lo 0,8% si riferisce alle 1.182 autovetture in
circolazione ibride ed elettriche.

Distinguendo lo stock esistente di autovetture secondo la classe euro,
la classe più rappresentata è la Euro 4 (31,1%) seguita da Euro 5 e 6
(27,4% di cui 18,9% Euro 5 e 8,5% Euro 6). In Euro 3 e inferiori
rimane il 41,5% del parco autovetture, quota che sale al 53,7% per le
vetture benzina mentre si riduce al 31,4% per le vetture alimentate a
gasolio.

Lo sviluppo del mercato delle auto ibride ed elettriche non può
passare inosservato all’Autoriparatore, sia per evidenti motivazioni
economiche sia per le connesse problematiche tecniche, ma anche
amministrative e organizzative.

Attualmente non esiste in Italia una normativa specifica per la
riparazione delle auto ibride ed elettriche, ma esistono normative
riguardanti il rischio elettrico, nate nell’ambito dell’impiantistica.
Tutti gli autoriparatori, infatti, sanno quanto sia opportuno
conoscere a fondo la materia: è noto, infatti, che la tensione di
alimentazione nelle autovetture ibride ed elettriche raggiunge
parecchie centinaia di volt, molto maggiore rispetto alle automobili
tradizionali. Il professionista di questo settore si trova quindi a
doversi confrontare con normative riguardanti il rischio elettrico,
come le norme CEI 11-27 e CEI EN 50110-1, e quelle riguardanti la
sicurezza sul lavoro, come il D.L. 81/2008.