Cibo sprecato, ecco i dieci consigli per risparmiarlo e non farlo finire nella spazzatura

Secondo la Coldiretti sono 2 milioni e settecento gli italiani poveri senza cibo che ogni giorno sono costretti a recarsi alla mensa della Caritas per mangiare. Paradossalmente però le cifre dello spreco alimentare in Italia sono vertiginose. Un etto a testa, al giorno. I dieci consigli di Raffaella Aschieri per non sprecare il cibo


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Lotta allo speco del cibo: 10 consigli pratici
A cura di Raffaella Aschieri Dietista Menutrix
Secondo la Coldiretti sono 2 milioni e settecento gli italiani poveri senza cibo che ogni giorno sono costretti a recarsi alla mensa della Caritas per mangiare. Paradossalmente però le cifre dello spreco alimentare in Italia sono vertiginose. Un etto a testa, al giorno. È il cibo che in media finisce nella spazzatura nelle case degli italiani. Ogni anno la famiglia media butta 84,9 chilogrammi, dato che a livello nazionale fa salire il conto a 2,2 milioni di tonnellate di cibo. Spreco che ci costa 8,5 miliardi di euro, circa lo 0,6 per cento del pil (prodotto interno lordo). (Dati raccolti dal progetto Reduce, coordinato da Luca Falasconi dell’Università di Bologna e promosso dal ministero dell’Ambiente).
La soluzione del problema o, quanto meno, una drastica riduzione degli sprechi in favore magari di quella fascia enorme di popolazione che cibo non ne ha, può avvenire prima di tutto attraverso una maggiore attenzione verso il problema e poi applicando il concetto di corretta alimentazione. Infatti la corretta alimentazione impone qualità alimentare, porzioni eque, ottima conservazione degli alimenti, riuso degli stessi per piatti buoni e salutari, nonché un occhio alle calorie giornaliere per prevenire l’obesita e le patologie associate che mediamente oscillano fra le 2000 e le 2500 giornaliere in regime di mantenimento come stabilisce l Organizzazione Mondiale della Sanità. Ecco nel dettaglio le 10 mosse utile: 1.Comprare solo l’essenziale, preferendo la qualità alla quantità. Non eccedere con i condimenti e gli zuccheri, prediligere alimenti di stagione. 2. Se si hanno avanzi nel frigo, cerchiamo di riutilizzarli nella preparazione di altri piatti.
3. Utilizziamo al meglio il congelatore: surgeliamo gli avanzi di cibo, potranno essere utilizzati come porzioni monoposto. 4. Proviamo ad acquistare meno e più spesso ciò di cui si ha bisogno. 5. Gli avanzi, se in buone condizioni, possono essere donati alle associazioni di assistenza per i più bisognosi. 6. Al momento dell’acquisto evitare le offerte promozionali illusorie come i 3×2, in questo modo si acquista e si spende più del necessario.
7. Riporre le verdure nella parte bassa del frigo per evitare che ammuffiscano. Per la frutta il metodo migliore di conservazione è a temperatura ambiente. Mantenere separata la frutta e verdura che si intende consumare a breve da quella che si intende conservare più a lungo. 8. Il pesce si può conservare in frigorifero, se fresco, per un paio di giorni al massimo, oppure può essere anche congelato. Deve essere sistemato in posizione intermedia nel frigo, opportunamente avvolto in pellicola trasparente o in contenitori chiusi. I molluschi devono essere riposti in un piano intermedio, in contenitori che ne garantiscano l’isolamento dagli altri cibi per evitare eventuali scambi di batteri. 9. Ridurre o moderare le porzioni da servire. Pesare a crudo tutti i cibi calcolando che mediamente le calorie e i nutrienti realmente necessari. 10. Mangiare lentamente permette una migliore digestione e rende possibile gustare più portate.
Raffaella Aschieri


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