Caso Aias, Regione: “Noi corretti. Se pagano i lavoratori possono rientrare”

“L’Ats è pienamente adempiente nei termini e nei tempi previsti per il contratto in corto. Vertenze pregresse, risalenti nel tempo e oggetto di contenzioso non possono essere utilizzate per giustificare l’inadempimento di obblighi contrattuali come il pagamento dei lavoratori” – GUARDATE LA VIDEO INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE DELL’ATS FULVIO MOIRANO


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L’Ats è pienamente adempiente nei termini e nei tempi previsti per il contratto in corto. Vertenze pregresse, risalenti nel tempo e oggetto di contenzioso non possono essere utilizzate per giustificare l’inadempimento di obblighi contrattuali come il pagamento dei lavoratori. E la violazione dell’obbligo di puntuale corresponsione nei confronti dei lavoratori legittima l’Ats a risolvere il contratto con l’erogatore, in questo caso l’Aias. Questa in sintesi la posizione dell’assessore alla Sanità Luigi Arru e del direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano che hanno chiarito ancora una volta – nel corso di una conferenza stampa, nel pomeriggio, la vicenda Aias.

“Il contenzioso non può giustificare il mancato pagamento dei lavoratori”, ha chiarito Arru. “Ma se paga i lavoratori l’Aias può rientrare”, ha precisato Moirano, “altrimenti dovremo trovare soluzioni alternative nell’Isola o fuori. Indagheremo sulle possibili soluzioni. Abbiamo tempo sino al 31 dicembre Possibile una clausola di salvaguardia per i lavoratori”.

Nella lettera spedita all’Aias l’Ats spiega che “qualunque grave disservizio o interruzione dell’assistenza nei confronti dei pazienti integrerebbe, come noto, a tutti gli effetti, fattispecie di interruzione di pubblico servizio e di pubblica necessità, con tutte le relative conseguenze, anche di carattere penale”.

“Non ci saranno pazienti che resteranno senza assistenza, né lavoratori senza occupazione: rispettando una chiara indicazione del Consiglio regionale, i contratti con gli erogatori privati prevedono il regolare pagamento degli stipendi ai lavoratori, pena la risoluzione del contratto stesso e la perdita dell’accreditamento. E’ quanto sta avvenendo con l’Aias”, aggiunge, “Ats ha chiesto all’associazione di regolarizzare la sua situazione ed entro ieri avremmo dovuto avere la comunicazione dell’avvenuto pagamento delle retribuzioni arretrate” hanno spiegato Arru e Moirano. “Dal momento che ciò non è avvenuto, Ats ha mandato una nota con la quale comunica all’Aias la risoluzione del contratto e la prosecuzione dell’attività, fino al 31 dicembre, per ragioni di pubblica utilità”.

Regione e Ats assicurano che si lavorerà da subito per trovare la soluzione migliore per garantire l’assistenza e l’occupazione, ma non chiudono la porta in faccia all’associazione – “in questi mesi ci auguriamo che dia ai lavoratori tutto ciò che spetta loro” – e ribadiscono che non c’è mai stato alcun atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell’Aias. Ats è in regola col pagamento delle fatture (ai 60 giorni), sono stati pagati anche i decreti ingiuntivi, con provvisoria esecuzione, da quasi 2 milioni di euro, mentre non può essere accolta la fideiussione presentata da Aias lo scorso 27 luglio perché rilasciata da un intermediario sospeso dalla Banca d’Italia. Sul contenzioso (per un totale di 15 milioni di euro) si attende la pronuncia dei giudici.

A chi oggi lo accusa di non pagare, Arru ha ricordato che, al primo incontro in Prefettura a Cagliari, sulla vicenda Aias, l’associazione dichiarava un credito di 42 milioni nei confronti della Regione: “a chi governava allora, domando perché non abbiano pagato, visto che ora ritengono fossero soldi dovuti”.

Aias, i lavoratori in Consilglio. “Chiediamo al Consiglio regionale di intervenire. Il direttore generale dell’ATS deve rispettare le indicazioni dell’Assemblea”. Una rappresentanza dei lavoratori dell’Aias sono stati ricevuti questa sera, dai capigruppo. Una vertenza infinita quella dell’Aias che da ieri rischia ulteriormente di acuirsi.  Nonostante le chiare indicazione da parte del Consiglio regionale e della commissione sanità, l’ATS ieri ha inviato una nota nella quale comunica all’AIAS la risoluzione del contratto e la prosecuzione dell’attività, fino al 31 dicembre, per ragioni di pubblica utilità. “Ci sentiamo presi in giro – hanno detto i lavoratori – e pretendiamo il rispetto degli accordi”.  Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau ha promesso un ulteriore approfondimento con l’assessore  alla sanità che domani sarà in aula alle 16. Il capogruppo del PD Pietro Cocco ha detto che è necessario  trovare una soluzione per salvare i posti di lavoro e salvaguardare i pazienti; la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha parlato di “errore” dell’ATS e ha chiesto ai colleghi di intervenire  per accelerare i pagamenti dovuti all’AIAS; Giovanni Satta, capogruppo Psd’az La Base ha auspicato l’istituzione di una commissione d’inchiesta che faccia finalmente luce sulla vicenda.

Cappellacci. Anziché sparare bufale e tentare lo scaricabarile, Arru applichi la legge e paghi i debiti”. Così Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia, replica alle dichiarazioni dell’assessore Arru. “Durante la nostra Legislatura abbiamo affrontato le situazioni, siamo arrivati alle transazioni e non ai decreti ingiuntivi. E soprattutto mai abbiamo esercitato il bullismo che vediamo oggi. Alla fine del suo mandato – ha concluso Cappellacci- è triste che per scappare dalle proprie responsabilità l’assessore si affidi ancora alla mistificazione”.