Carcere di Uta, allarme rosso ed ennesimo suicidio: “Fragilità estreme”

Sdr: “”Purtroppo il nuovo anno nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta si è  aperto con il suicidio di un cittadino algerino di 45 anni. Allo sgomento per una notizia sconvolgente si aggiunge la conferma di una situazione inaccettabile”


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“Purtroppo il nuovo anno nella Casa Circondariale di Cagliari-Uta si è  aperto con il suicidio di un cittadino algerino di 45 anni. Allo sgomento per una notizia sconvolgente si aggiunge la conferma di una situazione inaccettabile. Persone con estreme fragilità afflitte da problematiche psichiatriche e di tossicodipendenza non possono trovare spazio dentro un Istituto Penitenziario “. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente di ” Socialismo Diritti Riforme “, con riferimento al suicidio verificatosi in un reparto della struttura detentiva cagliaritana.
“È arrivato il momento – sottolinea – di lasciare al carcere la sua funzione di luogo di riabilitazione sociale dotandolo di tutte le figure professionali necessarie e individuare strutture alternative protette per le persone con gravi patologie sia fisiche sia psichiche. Ridurre l’incidenza dei suicidi è possibile attivando e realizzando strutture modulari. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria conosce bene la realtà della vita dentro le celle.  È risaputo che i programmi contro il fenomeno suicidario difficilmente danno risultati in una condizione afflittiva”.
“Donne e uomini problematici perché ammalati – conclude la presidente di SDR  – hanno necessità di luoghi protetti  alternativi e adeguati ai bisogni. Un piano concreto che creerebbe posti di lavoro per figure professionali di alto livello destinate ai giovani laureati e specializzati nelle diverse discipline utili”.


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