Carbonia, l’odissea da incubo di un paziente ultraottantenne con il femore fratturato

“Anziano trasferito da Iglesias e parcheggiato nella sala gessi per mancanza di posti in corsia. Sanità Sulcis Iglesiente al collasso”.


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L’incubo per un paziente ultraottantenne si è materializzato sabato notte nelle corsie del Sirai di Carbonia. Un anziano, con frattura al femore, è stato ricoverato per una frattura al femore dopo ore di dolori e tensioni. Il pensionato – già rispedito a casa dal pronto soccorso del Cto di Iglesias, non operativo nel fine settimana – è stato costretto ad una corsa contro il tempo verso il nosocomio di via Dalmazia. La denuncia è arrivata dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu: “E’ una situazione intollerabile – spiega l’esponente dei moderati, che preannuncia una mozione urgente nell’aula di via Roma – che mette a rischio la vita dei malati nei presidi del Sulcis Iglesiente”.

Un comparto devastato dalla riforma della rete ospedaliera, con un depotenziamento dei servizi sanitari che si ripercuote sui cittadini. Nel caso dell’anziano arrivato a Carbonia, poi, c’è da registrare un’altra disavventura. Al Sirai è stato “parcheggiato” e abbandonato al suo destino nella sala gessi della struttura, a causa dell’insufficienza dei posti letto in corsia: “La sanità nel Sulcis Iglesiente è ormai al collasso, con un ridimensionamento dei reparti che non è ammissibile per il territorio. I servizi territoriali si sono progressivamente indeboliti, con un aggravamento delle condizioni sanitarie che ricade sui pazienti, palleggiati da un ospedale all’altro senza un’adeguata assistenza”.

Non basta, perché a completare il disastro c’è anche la carenza di personale: “Si noti – aggiunge Rubiu – che per la mancanza di anestesisti si è costretti ad un’attesa di 20 giorni per un intervento chirurgico urgente. La misura è ormai colma. Le criticità nei diversi presidi del territorio sono evidenti e la realtà è drammatica per i pazienti. Abbiamo situazioni disastrose che ricadono sulla pelle dei cittadini. Altro che chiacchierare  sul progetto dell’ospedale unico, che non vedremo mai: si pensi a migliorare l’esistente e, soprattutto, pensino alla gente che deve subire disagi insopportabili”.


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