Capoterra, mamma di ragazzo suicida scrive al sindaco: “Gli avete voltato le spalle”

La lettera della madre di un uomo che si è suicidato un mese fa a Capoterra in un cantiere: “Perché non ha fermato i lavori in segno di lutto..La sua sensibilità ha permesso che gli operai lavorassero sopra il sangue ancora caldo di mio figlio”


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La lettera drammatica di Maria Teresa Mattana, madre di un uomo che si è suicidato un mesetto fa a Capoterra in un cantiere edile. La donna ha scritto al sindaco, come rappresentante istituzionale, della cittadina. Ecco il testo:

“Buongiorno signor sindaco sono la mamma di R.R. quel ragazzo di 40 anni che dopo anni di sofferenze tormenti e porte chiuse in faccia alla ricerca di aiuto, quello vero e competente per il problema che aveva (si è suicidato, ndr). Solo le istituzioni quelle che lei rappresenta  devono essere in grado di aiutarlo, gli avete voltato le spalle sempre abbandonandolo al suo destino come l’ultimo degli ultimi… il nostro amore ha potuto fare poco purtroppo, amavamo e amiamo il nostro figlio un ragazzo con un cuore da bambino, peccato che lei non sapesse nemmeno che era vivo e che respirava fino a quella mattina del 25 di settembre quando è stato trovato all’interno di un cantiere edile dopo essersi lanciato nel vuoto. Lei dove era? Perché non ha fermato i lavori almeno per un’ora in segno di lutto e rispetto per lui e per la famiglia e la grande tragedia che stiamo vivendo. La sua sensibilità ha permesso che gli operai lavorassero sopra il sangue ancora caldo di mio figlio…non voglio aggiungere altro, forse ho sprecato solo tempo a parlare a chi non ha né cuore né coscienza e poco senso del dovere per ciò che lei rappresenta. Grazie per la sua assenza”. Maria Teresa Mattana


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